Giovanni Paolo I ha regnato solo 33 giorni ma dagli archivi veneti escono fuori documenti dai quali si capisce quanto sia stato geniale e fuori dagli schemi: da vescovo decise di conversare con la gente non solo «nel recinto del sacro» ma sulla pubblica piazza, nel terreno aperto della cultura, dicendo che era «una gran bella cosa per la nostra vita di poveri uomini». Iniziò così la lunga serie delle lettere immaginarie pubblicate per le pagine de “Il Gazzettino” e per un certo periodo pure sulla rivista cattolica il “Messaggero di sant’Antonio”. Stamattina quella vasta raccolta di lettere è stata presentata alla Gregoriana, pubblicata nel volume «Illustrissimi», una straordinaria edizione critica curata da Stefania Falasca (vice postulatrice della causa di beatificazione e a capo della Fondazione. Il volume edito dal Messaggero di Padova, (pagine 508, euro 35,00) ha la prefazione del cardinale Josè olentino da Mendoza.
Beatificazione Papa Luciani, migliaia i fedeli in Piazza San Pietro sotto la pioggia. Le immagini
Luciani cominciò, nel maggio 1971 questo esperimento. L’espressione «il Papa del sorriso», che si farà poi ricorrente successivamente per evocare il beato Giovanni Paolo I «diviene il mot-clé significativo e ricorrente negli scritti proprio in quanto riflesso dalla simpatia di Luciani» e dalla sua sterminata cultura.
In un periodo denso di fermenti si chiedeva quale fosse il compito del cristianesimo dopo la frattura della modernità? Lo ribadisce Luciani nella lettera immaginaria a Gilbert K.
Dopo i saluti istituzionali – aperti dal Rettore dell'Università Gregoriana, padre Mark A. Lewis, dal Presidente della Fondazione, cardinale Pietro Parolin, è stato di fatto ratificato un Protocollo d’intesa tra la Fondazione Giovanni Paolo I e la Gregoriana per divulgare agli studenti il suo pensiero.