La Russia «non e' a conoscenza di negoziati» tra l'Isis e le forze curdo-arabe finalizzate alla liberazione del sacerdote italiano, Paolo Dall’Oglio. Ha detto all’Agi la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha fatto sapere che Mosca gia’ in passato si era attivata per chiarire il destino di Dall’Oglio. «A suo tempo, su richiesta della parte italiana e del Vaticano», ha riferito la portavoce, «attraverso vari canali, la Russia ha tentato piu’ volte di chiarire il destino del prete italiano Paolo Dall’Oglio, scomparso a Raqqa nel 2013 nei territori controllati dai terroristi. Sfortunatamente, non e’ stato possibile ottenere informazioni attendibili».
La smentita al Times di una trattativa era arrivata anche dal portavoce delle Unità di Protezione Popolare curde (Ypg) in Siria Redur Khalil. Una fonte cattolica di AsiaNews in Siria, dietro anonimato, invece, parla di «voci e notizie che si rincorrono da tempo», rilanciate a volte per «alimentare la speranza, soprattutto in Italia e della sua famiglia», ma nessuna di queste «ha trovato oggettivo riscontro». La fonte aggiunge che «la vicenda resta delicata» e la speranza è che vi possa essere “«una parte di verità», ma bisogna usare «estrema cautela e pazienza, per non alimentare un falso entusiasmo».
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