Papa Francesco con Zelensky si impegna per i 20mila bambini ucraini rapiti, «Ma condanni i crimini russi»

Papa Francesco con Zelensky si impegna per i 20mila bambini ucraini rapiti, «Ma condanni i crimini russi»
di Franca Giansoldati
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Domenica 14 Maggio 2023, 10:54

CITTÀ DEL VATICANO Sull'Ucraina il Vaticano mantiene una «neutralità positiva». Resta essenzialmente un ruolo umanitario (e non politico) quello che di fatto può giocare Papa Francesco per facilitare la pace nel cuore dell'Europa e, al momento, questo impegno, è racchiuso solo nelle modalità tutte da individuare - per portare a casa i bambini ucraini prelevati dai russi e condotti forzatamente sul loro territorio. Una specie di deportazione in massa che ha cambiato l'esistenza a ben 19 mila 393 minori, anche se il presidente Volodymyr Zelensky ha ipotizzato un numero ben maggiore, fino a toccare la cifra mostruosa dei 200 mila bambini.

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Nei quaranta minuti e passa di colloquio avvenuto in una saletta dell'Aula Paolo VI alla presenza di un traduttore, il leader ucraino ha raccontato al Papa che su ognuno di loro sono state raccolte informazioni, ci sono i nomi e i cognomi e le date dei trasferimenti avvenuti a più riprese nelle zone sotto il controllo russo. «Bisogna fare il possibile». Francesco lo ha ascoltato e gli ha garantito che farà tutto quello che è in suo potere, attivando ogni canale utile, sia facendo leva sul mondo ortodosso moscovita che sul Cremlino proprio come è stato fatto l'anno scorso per il rilascio dei prigionieri (di ambo le parti).

TRATTATIVE

Il canale principale utilizzato dal Vaticano faceva capo all'ambasciatore russo presso la Santa Sede uscente Advedeev che ha da poco lasciato l'incarico (portando con sé con un messaggio papale per Putin). E' con lui che Francesco aveva una buona intesa personale. Fatti salvi i ringraziamenti doverosi per l'infaticabile aiuto umanitario della Chiesa, Zelensky ha riassunto su Telegram uno scambio franco, insolitamente duro. Le discrepanze sulla guerra presenti sin dall'inizio sono affiorate tutte. «Sono grato con il Papa per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Gli ho chiesto di condannare i crimini russi perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l'aggressore. Ho anche parlato della nostra formula di pace come dell'unica efficace per raggiungere una pace giusta. Gli ho offerto di unirsi per la sua attuazione». Francesco in questi termini ha declinato. Più tardi a Porta a Porta, Zelensky ha rincarato la dose dicendo che non ha bisogno di «mediatori tra l'Ucraina e gli aggressori». E ha aggiunto: «Non sono disposto a parlare con Putin», perché l'unica strada per arrivare alla pace «è la controffensiva».

DISTANZE

La visione differente del conflitto resta sullo sfondo, l'approccio di Papa Francesco è sempre stata differente essendo orientato alla "neutralità positiva".

Questo non vuol dire che il Papa non sostenga il diritto di Kiev alla sovranità e all'indipendenza ma non vuole passare per essere il "cappellano dell'Occidente" come sta facendo il Patriarca russo Kirill in Russia. Francesco preferisce adottare una prospettiva globale. Più di una volta Bergoglio ha analizzato il conflitto mettendo in evidenza che ha molteplici radici e che forse sarebbe ingenuo non valutare anche il peso della Nato dopo il crollo dell'Urss.

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«Per me è un onore essere qui». Zelenski è stato accolto con affetto sulla soglia dell'Aula Paolo VI. Francesco gli ha donato un libro sulla "martoriata" Ucraina che raccoglie tutti i suoi interventi (oltre 200), un ramoscello d'ulivo, un documento sulla Fratellanza Universale. A sua volta l'ospite ha ricambiato con un'opera d'arte ricavata da una piastra antiproiettile che era inserita in un giubbotto e un quadro intitolato "Perdita" a ricordo dei 400 bambini uccisi dalle bombe. Ancora una volta il presidente Zelensky gli ha reiterato l'invito a recarsi in Ucraina a vedere con i propri occhi la devastazione.

KIEV

Finora però il Papa ha sempre preferito deviare l'invito e dirottarlo sul cardinale polacco Konrad Kraiewski, subordinando il suo viaggio ad una futura missione speculare a Mosca, cosa che però non è possibile e di fatto ha congelato ogni progetto con la conseguente irritazione del governo di Kiev. In questi mesi in Ucraina diversi organi di stampa hanno dato spazio a commenti negativi, additandolo come un amico di Putin. Cosa ovviamente non vera ma a Kiev le dichiarazioni papali di equidistanza non sono mai state capite.
Ieri mattina il Papa parlando ad un gruppo di ambasciatori aveva manifestato angoscia per il rischio di una terza guerra mondiale e si era affidato ad invocare l'aiuto della Madonna di Fatima.

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