Nel corso della cerimonia, la benedizione dell'incubatrice, che ora si aggiunge alle 16 culle per il ricovero intensivo e le 13 per il sub-intensivo dello spazio neonatale recentemente ristrutturato e potenziato per offrire ai piccoli pazienti e alle loro famiglie il massimo della tecnologia con il massimo dell'accoglienza. Un riconoscimento del Pontefice «al lavoro incessante portato avanti dall'Ospedale nell'assistenza ai neonati e alle loro famiglie», sottolineano dall'ospedale. Sono circa 600 i neonati assistiti ogni anno dalla Terapia intensiva neonatale del Fatebenefratelli all'Isola Tiberina. Di questi, circa l'80% sono bambini nati pre-termine: creature fragilissime e fortissime al tempo stesso, che hanno bisogno di cure altamente specializzate, assistenza costante ma anche di amore. Per questo la Tin dell'Isola Tiberina, organizzata attorno al modello di cura centrato sulla famiglia, vanta un primato nel Lazio per aver reso accessibile il reparto ai genitori h 24.
Le mamme e i papà sono «parte integrante e imprescindibile del percorso assistenziale.
Tra le ultime novità introdotte con il recente intervento di ristrutturazione e di potenziamento tecnologico dell'area, pensato per fornire un servizio ancora più accogliente ed efficace, a misura di famiglia, la tecnologia video »screen to screen« - prima esperienza in Italia - che consente ai genitori di monitorare il bambino con collegamento wifi (su smartphone o tablet), fuori dagli ambienti ospedalieri», ricorda l'ospedale.
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