Trasporti, in Umbria per turisti e pendolari arrivano
i treni che viaggiano a 200 km all'ora

Trasporti, in Umbria per turisti e pendolari arrivano i treni che viaggiano a 200 km all'ora
di Luca Benedetti e Walter Rondoni
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Lunedì 22 Marzo 2021, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 10:45


PERUGIA Enrico Melasecche, assessore regionale ai Trasporti è un ciclone. Quando ha letto che la Corte dei Conti aveva aperto un’inchiesta sullo spreco dei treni Minetto, è saltato sulla sedia. E non per l’azione della magistratura contabile, ci mancherebbe. Ma perché la ferita di tutto quello che è rotaia in Umbria sanguina forte e chiuderla sembra un’impresa.
«Rispondo-spiega a passo di carica Melasecche- che abbiamo trovato una situazione dei trasporti quando siamo arrivati che neanche ci avessero buttato il napalm». Tackle durissimo.
Con elenco delle macerie incorporato:
«Vi faccio una lista di quello che c’era e come c’era. partiamo dalla Fcu: la San Sepolcro-Città di Castello chiusa e senza prospettiva come la Ponte San Giovanni-Terni, l’approdo a Sant’Anna con i lavori fermi. Da Città di Castello a Ponte San Giovanni ci voleva un’ora e mezza. Vogliamo parlare della Foligno-Terontola? Al massimo si poteva velocizzare con i lavori alle stazioni di Ellera e Assisi. Il raddoppio Spoleto-Campello con ritardi stratosferici e il raddoppio Terni-Spoleto aveva un progetto vecchio di 17 anni, ormai superato dai tempi e dalla nuove normative. E il Frecciarossa, quello da Perugia per Milano e Torino zavorrato da costi pesanti (ora ridotti) oltre che dal Covid, l’adduzione da Foligno e Assisi neanche pensata, la fermata di Terentola chissà dove era e quella di Orte che l’ex assessore Chianella aveva teorizzato impossibile. Ora ci sono tutte e due e con Zingaretti abbiamo voluto la stessa cosa. Noi parliamo con tutti».
Adesso Melasecche racconta un’altra partita. Con tre punture di spillo che non vanno per il sottile. Eccole: «Io non subisco il monopolio Fs, ho chiesto da sei mesi a Romizi di chiudere quattro passaggi a livello e l’ex assessore (Casaioli, ndr) quello che dice per il treno-tram prescinde dalla normativa italiana: e questo non si può fare».
Il conto sulla Fcu in chiave Melasecche è questo: «Ci sono, nell’ambito dei finanziamenti europei, 118 milioni per la riapertura dell’intera dorsale, la Ponte San Giovanni-Sant’Anna sarà pronta il prossimo anno, la progettazione di Italferr ci permetterà di esportare su tutta la dorsale la sicurezza dei convogli. E questo aiuterà anche la velocizzazione delle percorrenze. Non è possibile che ci sono passaggi a livello dove il ferma e aspetta se attraversa qualcuno. Abbiamo una riunione speriamo di chiudere presto. Con Rfi abbiamo ridotto il contratto e abbiamo recuperato 25 milioni, così ci sono i soldi per fare le gare. Entro i 4 anni che mancano alla fine delle legislatura vogliono chiudere tutto. E restituire una linea degna, altro che treno-tram che sta fuori dai parametri tecnici. Il treno tram spaccherebbe l’Umbria in due e questo non è coretto da un punto dei vista di valori dio unitarietà della regione. E la Fcu non sarebbe più una sola ferrovia. Non possiamo sempre fare la figura degli sfigati». C’è un passaggio chiave sul quale Melasecche non si sbilancia. Ed è la cessione della Fcu a Rfi: «Non abbiamo deciso».
C’è un altro passaggio chiave sulle decisioni delle regione. Ed è il raddoppio della Orte-Falconara. Con la deviazione dalla linea attuale per agganciare Assisi e l’aeroporto di Sant’Egidio e tornare su Foligno deviando dalla line tradizionale della Foligno-Fabriano. Melasecche spiega: «Abbiamo chiesto di valutare quell’ipotesi. Ma resta problematica perché allungherebbe i tempi di percorrenza di 15 minuti. Ed Rfi non investe su tratte nuove che allungano i tempi. Una stazione a Collestrada e all’aeroporto e un servizio di navetta velocizzando la Foligno-Terontola? Si può fare. A proposito di Orte Falconara. Melasecche dixit: «La percorrenza della tratta sarà più veloce di 35-40 minuti. Con la tecnologia Rmts i treni potranno arrivare anche a 200 chilometri l’ora. Vogliamo chiudere i lavori che riguarderanno Marche e Umbria entro il 2026. Giusti per dire: sul tratto Terni-Spoleto si abbatte le pendenza dal 22 per mille al 12 per mille, in galleria c’è la massima sicurezza e si recupera velocità». 

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