Vinitaly, l'Umbria Sud punta sulla qualità

Vinitaly, l'Umbria Sud punta sulla qualità
di Monica Di Lecce
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Domenica 10 Aprile 2022, 05:20

La parola d’ordine è la qualità. Il settore vitivinicolo umbro si presenta all’appuntamento del Vinitaly con la consapevolezza che in questa direzione le produzioni locali hanno fatto grandi passi in avanti. Ne è certo Pier Paolo Chiasso, enologo orvietano di riconosciuta fama internazionale, braccio destro di Riccardo Cotarella. «La qualità del vino è un elemento imprescindibile – sottolinea Chiasso – nei nostri territori su questo fronte si sta lavorando molto e con costanza da anni. Oggi non possiamo dire che siamo i più bravi e i migliori, ma sicuramente possiamo essere equiparati a chi è partito prima di noi».

La ricerca verso la qualità, insieme all’evoluzione del mercato, ha fatto sì che cambiasse negli anni anche il modo di produrre vino.

«C’è stata una evoluzione sia sul piano tecnologico – spiega l’enologo – che dal punto di vista della mentalità del produttore che ora si trova a competere con il mondo.

Si è sviluppata la consapevolezza che ogni prodotto ha la sua peculiarità perché è figlio di quel territorio e del terreno di quel territorio che è diverso da quello del vicino. I produttori oggi mostrano molto più pragmatismo e il settore vitivinicolo locale si affaccia sul mercato con prodotti competitivi, moderni e appetibili».

Il momento che ci si lascia alle spalle non è dei migliori e la situazione internazionale sta creando non poche preoccupazioni anche rispetto al vino.

«Per quanto riguarda la pandemia – osserva Pier Paolo Chiasso – il settore ha avuto un andamento generale meno critico di altri. Lo sviluppo di alcune modalità di acquisto on line ha consentito di mitigare le perdite che si sono registrate rispetto ai tradizionali canali di vendita. Con lo scoppio del conflitto in Ucraina, invece, anche questo settore sta registrando disagi importanti sotto diversi punti di vista. Per quanto riguarda la produzione c’è difficoltà di approvvigionamento di molte materie. Basti pensare alle bottiglie, alle etichette, alle scatole. Un secondo ordine di problemi – aggiunge – è legato alle vendite nei due mercati, quello ucraino e russo, chiusi. E poi, a causa dei rincari e delle preoccupazioni per questo conflitto, le famiglie stanno contraendo i consumi. L’ultimo problema riguarda i pagamenti. Ci sono aziende che hanno venuto in Russia e ora hanno difficoltà a incassare. Non sanno se e con quale moneta riusciranno a ottenere i pagamenti delle forniture». Il presente, caratterizzato dall’incertezza, pesa dunque anche sul settore vitivinicolo che tuttavia nell’immediato guarda con ottimismo all’evento di Verona.  «E’ importante ed è un piacere poter ritornare in presenza al Vinitaly – dice l’enologo – l'evento rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare e conoscere le persone, i buyers stranieri. L'evento, anche nella scelta del costo giornaliero, ha effettuato una scelta molto selettiva che rappresenta la garanzia di incontrare persone qualificate e veramente interessate. Questo è un motivo di soddisfazione per i produttori che hanno sostenuto un impegno non indifferente per essere presenti». Nel futuro del settore vitivinicolo locale Pier Paolo Chiasso vede nel Ternano molte potenzialità. «Occorre essere sempre molto convinti - dice - duri, intensi e credere in quello che si fa».

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