Perugia, turista muore in un monastero: accuse contro la «santona»

Perugia, turista muore in un monastero: accuse contro la «santona»
di Michele Milletti
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Sabato 6 Gennaio 2024, 07:00

Disperazione e rabbia. Per aver perso una mamma, e un’ex moglie, e per non aver potuto darle l’aiuto necessario se il suo cuore non si fosse fermato a centinaia di chilometri di distanza. Ma la rabbia è anche per il sospetto che consigli considerati cattivi possano aver avuto un peso nel dramma che stanno vivendo.
LA RICOSTRUZIONE 
La storia è quella di una donna di 65 anni, partita da Como assieme a un’amica subito dopo Natale e giunte a Perugia da qualche giorno. Avevano trovato ospitalità al monastero di Sant’Agnese quando, all’alba di giovedì, la donna è stata trovata morta nel letto all’interno della camera che condivideva con l’amica.

Ecco, per l’ex marito e il figlio della vittima (arrivati a Perugia nel primo pomeriggio di giovedì) quella compagna di viaggio sarebbe più di un’amica. Arrivando a definirla agli agenti della polizia a alla Procura che stanno indagando sull’accaduto una specie di «santona». Accuse tutte da dimostrare.
La 65enne, secondo quanto si apprende, soffriva da tempo di importanti problematiche di salute. Secondo quanto i familiari avrebbero raccontato a investigatori e inquirenti, proprio l’amica potrebbe averla convinta a non usare più le medicine (anche recentemente prescritte dal medico) ma anzi a mettersi in viaggio con lei, una specie di viaggio spirituale, per riuscire a risolvere una volta per tutte le sue questioni di salute.
Sempre stando alla ricostruzione, nella serata di mercoledì la 65enne avrebbe accusato dei forti dolori.

Nel corso della notte poi sarebbe avvenuto il decesso, ma l’allerta sarebbe stata data in maniera non tempestiva, tanto che è agli atti come l’intervento della squadra volante e del 118 sia avvenuto intorno alle sei di giovedì mattina. Con i soccorritori che altro non hanno potuto fare che constatare il decesso della 65enne.

Una morte inizialmente considerata naturale al punto che il sostituto procuratore di turno, Mara Pucci, avrebbe subito autorizzato la restituzione della salma ai familiari. Ma la decisione nel corso della giornata di giovedì sarebbe stata revocata a seguito di una denuncia presentata dai familiari stessi, che hanno messo in fila i loro sospetti nei confronti della compagna di viaggio e anche lamentato il fatto che l’allarme sarebbe stato dato in ritardo, e che non sarebbero stati avvisati tempestivamente proprio da chi si trovava a fianco a fianco da qualche giorno con lei.
Così la Procura ha disposto l’autopsia, svolta nel pomeriggio di ieri dal medico legale Eleonora Mezzetti. Le accuse dei familiari contro la donna non si sono tradotte in ipotesi di reato nei suoi confronti. Ma tutti gli accertamenti sono in corso.

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