Treofan Terni: un nuovo rinvio. Il terzo. Malumore tra i lavoratori

Delegazione della Treofan e dei sindacati durante la lunga vertenza
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Lunedì 12 Ottobre 2020, 20:57

Terzo rinvio consecutivo da parte della Treofan Terni nella trattativa che la mette davanti al sindacato dei chimici per risolvere la crisi della fabbrica: ieri l’amministratore della società Manfred Kaufmann ha promesso, nel momento in cui rinviava il tutto, che giovedì prossimo sarà il pomeriggio risolutivo, quello in cui porterà sul tavolo tutte le proposte per il rilancio della fabbrica. I sindacati da parte loro non hanno mollato un metro e quindi non ci sarà la riapertura della portineria per far partire quella poca produzione che si sta realizzando nelle linee del film polipropilenico. Il covid, l’emergenza ha anche diviso i sindacati, che si sono approcciati alla teleconferenza in tre postazioni diverse, ed è la prima volta. Però non cambiano le rispettive posizioni di Treofan e sindacati. L’azienda non riesce, nell’incontro di ieri, a proporre delle soluzioni di prospettiva anche perchè mancava un attore, il più importante, e cioè la multinazionale indiana, la Jindal che sembra disinteressarsi dell’avvenire della fabbrica di Terni ma anche dell’intero gruppo italiano ed europeo. E nella trattiva condotta per Treofan dall’Ad Manfred Kaufmann, c’è stato solo una difesa a catenaccio perchè proposte vere al di là di quelle presentate mesi fa, ma lo sanno ormai da tempo i sindacati, non ve ne sono.

Ma quando interverrà il Ministero dell’Industria e dello Sviluppo Economico? All’indomani della firma, o non firma, dell’accordo, quando le trattative tra le parti, a sostegno di Treofan c’era anche la Confindustria di Terni, saranno concluse. Un po' di pessimismo serpeggia tra i lavoratori che non vedono la fine di un confronto che sembrava, all’inizio anche propositivo, ma non v’è stato alcuno spostamento da parte dell’azienda se non la promessa, mantenuta, va detto, di alcune commesse, piccole, tra l’altro, ma che non hanno cambiato di un ette la situazione. Ma Regione e Mise saranno allertati dopo il rinvio della riunione, dal momento che mancano le idee concrete, o comunque non sono state fatte conoscere ai sindacati: da esse, solo da esse, dalle proposte, si potrà vedere la reale volontà di fare uno scatto da parte dell’azienda. Al Mise si chiede la gestione meno larga di maniche dei contributi che sono stati rilasciati a stabilimenti a detrimento di altri, quello di Terni in particolare. E dalla Regione per la tanto decantata possibilità di far usufruire alla Treofan, a fronte di innovazioni, sia chiaro, di provvidenze , quelle che sono contenute nei finanziamenti alla aree a declino industriale. A giovedì, allora, anche se le speranze sono davvero modeste al momento.

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