Terni, rissa a coltellate a Marmore: due marocchini a processo per tentato omicidio e lesioni

Terni, rissa a coltellate a Marmore: due marocchini a processo per tentato omicidio e lesioni
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 17:37

TERNI - Le coltellate e le sprangate nei boschi di Marmore di un anno e mezzo fa portano a processo due marocchini di 27 e 26 anni.

Il primo è accusato di tentato omicidio nei confronti del connazionale, al quale in aula vengono contestate le lesioni causate al fratello piccolo del 27enne, che è latitante.

Il regolamento di conti a colpi di spranga e coltelli è andato in scena nelle zone dove lo spaccio dei boschi viene gestito da africani che si contendono la piazza.

Quella notte, era il 5 ottobre 2022, il marocchino di 26 anni rischiò la vita e fu costretto a un lungo ricovero in rianimazione.

Quando si riprese raccontò di essere stato colpito da due connazionali che non conosceva.

Quella notte in ospedale arrivò un altro marocchino di 22 anni che aveva rimediato una coltellata a un braccio e per gli investigatori dell’arma non fu semplice ricostruire l’accaduto.

Per l’episodio sono finiti a processo in tre uno dei quali, il 22enne, è ancora latitante. Insieme al fratello maggiore, rinchiuso in cella a Sabbione, è accusato di tentato omicidio nei confronti del connazionale di 26 anni.

Anche quest’ultimo, che quella notte rischiò la vita, va a processo per le lesioni causate al più giovane dei due fratelli.

L’ha deciso ieri mattina il gup del tribunale di Terni, Chiara Mastracchio, in sede di udienza preliminare.

Il giudice, accogliendo le richieste dell’avvocato, Francesco Mattiangeli, legale del 27enne detenuto, e del collega che difende il 26enne, ha ammesso l’abbreviato.

Il processo ci sarà il 20 marzo.

A coordinare le indagini il pm, Barbara Mazzullo, che a giugno ha chiuso il caso sul fatto di sangue andato in scena a Marmore.  Un episodio, così lo definirono i protagonisti, che sarebbe stato scatenato da una faida familiare che avrebbe avuto origine in Marocco per un mancato matrimonio.

Gli investigatori dell’arma però in questi mesi non hanno mai escluso collegamenti dei tre col mondo che gestisce lo spaccio di droga nella conca. Anche perché in quei giorni si sono verificati una serie di episodi che avevano tutti gli ingredienti del classico regolamento di conti rimasti in sospeso.

La certezza è che il 26enne marocchino fu scaricato di fronte al pronto soccorso da due persone sparite nel nulla. Aveva rimediato una sprangata alla testa e tre coltellate al torace, una delle quali aveva raggiunto un polmone. Poco dopo l’arrivo del 22enne con una ferita da arma da taglio a un braccio.

I carabinieri riuscirono a rimettere insieme i pezzi del puzzle. Per il marocchino di 27 anni si aprirono le porte del carcere mentre il fratello  non è stato mai rintracciato. Al 26enne che si salvò per miracolo, sono state contestate le lesioni inferte al più giovane dei due fratelli.

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