Orvieto, la Cia: terreni coltivati
contro il dissesto idrogeologico

Orvieto, la Cia: terreni coltivati contro il dissesto idrogeologico
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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 19:18
ORVIETO - Il convegno della Confederazione italiana agricoltori dell'Umbria ha rilanciato la necessità di una vera politica di prevenzione del territorio, che non può prescindere dalla fondamentale attività di presidio e tutela degli operatori agricoli, soprattutto nelle aree marginali.



L’Italia ha il triste primato in Europa di paese a maggior rischio idrogeologico, un “pericolo” che coinvolge quasi il 10% della superficie nazionale e riguarda l’82% del totale dei comuni. Eppure, a dispetto di questa altissima criticità, solo ora si comincia a lavorare su una vera politica di difesa del suolo. Che però, per essere efficace, deve riconoscere il ruolo degli agricoltori come “manutentori” del paese. Perché, per prevenire il dissesto idrogeologico dei territori, la soluzione migliore è coltivarli.



"Per evitare il ripetersi di continue emergenze maltempo, purtroppo troppe volte con risvolti tragici, ma anche per una questione economica, il territorio italiano deve essere messo in sicurezza, senza ulteriori indugi da parte della politica" - ha sottolineato la Cia . "Non prevenire, infatti, è già costato al Paese 22 miliardi di euro negli ultimi vent’anni. Solo per riparare i danni causati da frane e alluvioni".



“Gli agricoltori - ha detto il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino - devono esercitare un ruolo di primo piano nella difficile impresa di tutela del territorio. Gli strumenti esistono e si attuano con le convenzioni tra le amministrazioni locali e le imprese agricole, che in un’ottica di sussidiarietà possono esprimere multifunzionalità e pluriattività”. Secondo Scanavino “occorre porre immediato riparo e lavorare in tempi veloci per costruire un sistema ambientale realmente sostenibile, valorizzando il ruolo essenziale dell’agricoltura quale volano di riequilibrio territoriale, produttivo e sociale”.