Omicidio Moracci: la colf "infedele"
fornì le chiavi per la rapina a Gabelletta

Omicidio Moracci: la colf "infedele" fornì le chiavi per la rapina a Gabelletta
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Sabato 6 Giugno 2015, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 17:09
TERNI - Gli investigatori coordinati da Pietro Petronio sono convinti che Angela Cioce, 48 anni, pugliese da anni residente a Terni, che lavorava come colf nella casa di via Andromeda, avrebbe contribuito all''organizzazione della rapina in casa costata la vita al 91enne Giulio Moracci. Consegnando le chiavi del cancello d'ingresso della palazzina nella quale i banditi fecero irruzione.



Da ieri la donna è agli arresti domiciliari con l'accusa di aver avuto un ruolo nella pianificazione del colpo. Dalle indagini emerge che dopo il delitto avrebbe continuato a frequentare la casa della vedova Moracci e quella di altri parenti presso i quali lavorava in modo saltuario.



Per gli investigatori, la quarantattonne era presente al pranzo del 28 aprile: in quel lasso di tempo, ai tre romeni che hanno compiuto

materialmente la rapina sarebbero state indicate dai basisti le

modalità con cui compiere il colpo e sarebbe stato consegnato il materiale per legare Moracci e la moglie, che è riuscita a salvarsi. I militari hanno ricostruto continui contatti telefonici fra la

donna e gli altri due basisti, in particolare con il romano

Gianfranco Strippoli, con il quale la Cioce aveva una relazione.



La donna è difesa dagli avvocati Sara Giovannelli ed Emidio

Gubbiotti, che nel pomeriggio le faranno visita nella sua

abitazione.