Da ieri la donna è agli arresti domiciliari con l'accusa di aver avuto un ruolo nella pianificazione del colpo. Dalle indagini emerge che dopo il delitto avrebbe continuato a frequentare la casa della vedova Moracci e quella di altri parenti presso i quali lavorava in modo saltuario.
Per gli investigatori, la quarantattonne era presente al pranzo del 28 aprile: in quel lasso di tempo, ai tre romeni che hanno compiuto
materialmente la rapina sarebbero state indicate dai basisti le
modalità con cui compiere il colpo e sarebbe stato consegnato il materiale per legare Moracci e la moglie, che è riuscita a salvarsi. I militari hanno ricostruto continui contatti telefonici fra la
donna e gli altri due basisti, in particolare con il romano
Gianfranco Strippoli, con il quale la Cioce aveva una relazione.
La donna è difesa dagli avvocati Sara Giovannelli ed Emidio
Gubbiotti, che nel pomeriggio le faranno visita nella sua
abitazione.