Mondiali, quel talento di Candreva
cresciuto negli Allievi della Ternana

Mondiali, quel talento di Candreva cresciuto negli Allievi della Ternana
3 Minuti di Lettura
mercoledì 18 giugno 2014, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 17:40
TERNI - Il suo cross ha contribuito a far esultare tutta l'Italia nel cuore della notte. Il cross per la testa di Mario Balotelli e per il gol della vittoria degli azzurri nella gara d'esordio del mondiale con l'Inghilterra.



A Terni, gli sportivi ne vanno fieri. Non capita sempre di vedere la Nazionale ai mondiali e dire: «Quello, stava con le Fere». Antonio Candreva, oggi punto di forza della di Prandelli nella spedizione brasiliana, partì proprio da Terni. In serie B, poi in Lega Pro, prima di andare via, svincolandosi per il proverbiale «piatto di lenticchie». Un gioiellino che la Ternana aveva in casa e si fece scappare.



L'avventura in rossoverde di Candreva somiglia ad una telenovela. Cresciuto negli allievi di Claudio Tobia, fu fatto esordire in prima squadra proprio dal «Cinghiale ». La Ternana, negli anni successivi, lo lanciò in serie B e poi in Lega pro. Proprio Tobia, ricorda quando lo notò con la maglia della Lodigiani. «Mi ricordo questo ragazzino di 15 anni che giocava bene. Lo consigliai a Giuliano Pesce, facendo in modo che la Ternana lo prendesse, insieme a Mario Pacilli e Lazzari. Antonio era un bel mediano. Non aveva ancora gamba per giocare sulle fasce e sulla trequarti. Poi, una volta migliorato muscolarmente, è diventato in grado di ricoprire tutti i ruoli».



Quando lo fece esordire in serie B ad Empoli, insieme a Pacilli, aveva 17 anni. Una scommessa che Tobia, già quel giorno, ha vinto. Peccato solo che, dopo tre stagioni in rossoverde, le strade di Candreva e della Ternana si separarono. Svincolatosi dopo una serie di frizioni tra gli allora dirigenti ed il suo procuratore, Candreva approdò a Udine e fu il prologo ad una carriera che lo avrebbe portato fino alla Lazio.



E fino alla maglia azzurra. Ricorda ancora Tobia: «Quando si accordò con l'Udinese, mi telefonò per ringraziarmi».



Candreva, oggi, si aggiunge ad altri che si divisero tra l'esperienza ad un mondiale e quella in rossoverde. A partire da Franco Selvaggi, divenuto poi campione del mondo in Spagna. Fino a Carl Valeri, fresco reduce dall'ultima stagione con Tesser, mediano australiano arrivato a gennaio. Gli infortuni e gli acciacchi gli hanno fatto perdere il sogno brasiliano, ma quattro anni fa, in Sudafrica, c'era. Non è neanche l'unico australiano ad aver abbinato l'avventura rossoverde a quella di un mondiale. Nel 2006, In Germania, lo fece Vincenzo Grella. Oggi, luci accese su Candreva. Che a Terni, spesso, prendeva rimproveri dagli allenatori per mancanza di maturità.



«Tu arrivi sempre a Roma, ma non vedi mai il Papa», gli diceva Giancarlo Favarin.
A Roma, Candreva, ci arriva ancora. Adesso il Papa lo vede. Chissà che non riesca un giorno anche a toccarlo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA