Terni. A Marmore il presepe forgiato
dal maestro Dino D'Ascenzo

Terni. A Marmore il presepe forgiato dal maestro Dino D'Ascenzo
di Umberto Giangiuli
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Giovedì 22 Dicembre 2022, 12:17

Una vita passata tra l’incudine e il martello, tra il ferro foggiato, incandescente e i colpi secchi e decisi  per dare forma all’oggetto. Nella sua officina Dino D’Ascenzo il fabbro di Marmore non ha mai smesso di lavorare, cimentandosi anche in piccoli aggeggi ricercati dalla gente, dai turistici, piccole invenzioni ma sempre originali, studiate, disegnate poi cancellate e di nuove riprese con qualche aggiustamento. Un  artista dall’altri tempi, quelli che trovi nelle cartoline d’epoca: grandi baffi, un sorriso appena accennato, una persona sempre pronta a salutarti. La sua edicola di giornali portata avanti dal padre Ovidio e fino alla pensione da lui stesso, adesso è chiusa dopo più di cinquant’anni di attività. Una botta al ferro e un’occhiata all’edicola, è stato così per decenni. Adesso tutto è più facile per Dino che si dedica esclusivamente al ferro. Così anche quest’anno, non è voluto mancare all’appuntamento di Natale. L’albero enorme cresciuto davanti alla scuola, dagli aghi che si staccano dai rami ad ogni folata di vento. Lì, sotto i piedi del grande pino, si scopre l’arte e la meraviglia di una rappresentazione di un Natale d’altri tempi, senza grandi sfarzi.

Tutto è nato dalla  minuziosa selezione dell’essenziale: la sacra famiglia sapientemente ritagliata nel ferro, come pure le poche pecorelle che adornano la scena della natività. Quel che incuriosisce chi passa lungo la strada di Marmore è la semplicità data dalle figure stagliate in alto e pensare che dietro c’è un lavoro per niente facile. Un artigiano, Dino D’Ascenzo, che non ha mai perduto la rappresentazione di un presepe nel corso degli anni, sfruttando sempre il ferro, ricevendo nel corso dei decenni molti elogi e premi, partecipando e vincendo decine di concorsi nazionali sul presepe. L’opera più conosciuta del fabbro, però, rimane quella che rappresentava il paese di Marmore liberato dalla morsa del traffico con la realizzazione della superstrada. L’artigiano, sempre lavorando il ferro, immaginò che quella strada senza più il grande traffico potesse diventare  la via dei migranti che scappavano dalla guerra ed è per questo che fu premiato anche dalla Camera di commercio di Terni.

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