Il convegno è stato organizzato da AParT odv, associazione Parkinson nata a Terni su iniziativa del dottor Carlo Colosimo, direttore della struttura complessa di neurologia e stroke unit del dipartimento di neuroscienze dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni e della dottoressa Elisabetta Manfroi, genetista.
Diversi i temi trattati, dalle ricerche in campo medico-scientifico, alle attività sociali svolte dall’associazione guidata da Rosina Ficorilli.
Ma anche l’importanza del movimento nella malattia e nella prevenzione della stessa, con il fisiatra dell’Usl Umbria2, Federico Campiglia, del movimento in acqua con Marco Cicconi e Marco Peciarolo delle Piscine dello Stadio, del Tai Chi Chuan, col maestro Maurizio Arcangeli, del progetto Dance Well con Marco Betti, del Teatro Stabile dell’Umbria.
In video collegamento Simone Masotti che, colpito a trent’anni dal Parkinson, continua ad andare in bicicletta e racconta la malattia nel suo libro.
Durante l’incontro si è parlato anche della tendenza a cercare sempre una cura al di fuori della propria città sottovalutando che l’ospedale di Terni è ritenuto un centro specializzato per la ricerca del parkinson che vanta di luminari. Così è stato riferito ad una paziente ternana che era giunta fino a Milano per curarsi.
Diverse le testimonianze di chi sta affrontando la malattia in prima persona o come familiare e l’intervento di Sara Tommasi, che non potendosi presentare a causa dell’influenza ha voluto partecipare con un videomessaggio. Quest’ultima ha vissuto la malattia da vicino con sua madre, scomparsa lo scorso anno. Cinzia, la mamma di Sara, che di cognome faceva Cascianelli, è stata ricordata con affetto da molti dei presenti, in quanto il forno di famiglia è stato a Terni tappa fissa per i ragazzi che, prima di entrare a scuola, andavano a comprare la colazione.
“Mia madre è stata molto male per dieci anni – ha detto Sara. L'ha colpita una forma particolare e molto grave di parkinson. Il dottor Antonini di Padova e il dottor Colosimo hanno fatto tutto il possibile per lei ma purtroppo la situazione si è aggravata e una polmonite le è risultata fatale. E’ molto importante secondo me anche il supporto ai familiari; ricordo che gli ultimi periodi sono stati molto difficili perché mia madre era costretta a letto con una macchina che le faceva ingerire le medicine”- ha ricordato. “Sono felice di essere qui oggi, anche se da lontano, perchè sono sicura che a lei avrebbe fatto molto piacere”- ha concluso la showgirl, che al momento sta lavorando a un brano musicale con un videoclip girato nel deserto del Sinai, curato dal manager e marito Antonio Orso. I due si sono sposati poco prima della morte di Cinzia e a tal proposito Sara le aveva dedicato un post sui canali social: "Ciao mamma, sono grata a Dio che mi ha dato la possibilità di recuperare tanto tempo perso e di averti resa felice nel vedermi sposa”, aveva scritto.
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