Terni, in esposizione le vetrate degli studenti a tema San Valentino: «Lavorarci è stata un'operazione identitaria»

I bozzetti, i lavori preparatori, le storie delle vetrate che attualmente decorano la basilica di San Valentino sono stati realizzati da alcune classi del liceo artistico nel corso degli anni, e sono ora al Museo Diocesano

Terni, in esposizione le vetrate degli studenti a tema San Valentino: «Lavorarci è stata un'operazione identitaria»
di Beatrice Martelli
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Sabato 20 Gennaio 2024, 08:22

La storia dell’arte prima si studia e poi si fa. Così è stato per gli studenti del triennio del liceo Artistico Metelli che si specializzano in design dei metalli, da quando hanno iniziato a realizzare le vetrate della basilica di San Valentino, nel 2018. Adesso, completata l’ultima, in mostra al Museo Diocesano fino al 24 gennaio ci sono gli schizzi, gli studi e la storia, in foto e documenti di vario tipo, che documenta questo lavoro. «Ciò che lo ha reso speciale è che non è stata una mostra per i ragazzi, ma creata dai ragazzi, presentata da loro, attorno a qualcosa realizzato da loro» dichiara Giuseppe Fatati, del Lions Club San Valentino, partner del progetto. «Le opere realizzate dagli studenti dimostrano, soprattutto nei colori, freschezza e anche un po’ di sfrontatezza, che rendono più vera l’operazione identitaria che volevamo promuovere. San Valentino non è solo cuori e cioccolato: è il santo della pace, dell’amore ritrovato, e abbiamo voluto restituirgli dignità» continua. Con sei vetrate all’attivo, realizzate in un progetto di alternanza scuola lavoro guidato dai docenti Angela Avenoso, Pasquale Verdone e Marco Collazioni e in collaborazione con il maestro vetraio Pierluigi Penzo, i ragazzi si sono messi alla prova con la matita dopo un attento studio storico e iconografico attorno al santo; il lavoro è andato avanti a pieno ritmo anche negli anni del Covid. Ognuno ha realizzato qualcosa di diverso, e dall’insieme delle idee sono nate le rappresentazioni che ornano la basilica, spiega Marco Grosu, uno degli allievi che ha preso parte alla creazione della vetrata inaugurata lo scorso anno, rappresentante il battesimo di santa Lucilla. Per lui l’esperienza ha significato «Sentire di appartenere a qualcosa di più grande e ampliare gli orizzonti dal punto di vista tecnico e non solo, grazie all’aver avuto l’opportunità di lavorare con un mezzo espressivo diverso dal solito». «Nel corso degli anni la fiducia di enti esterni ha permesso di mettere in moto le grandi potenzialità degli studenti, e credendo in loro è stato possibile renderle evidenti; addirittura, metterle in mostra» spiega invece Angela Avenoso. «Il progetto rimane nel territorio, di cui i ragazzi sono protagonisti assoluti; le vetrate portano scritti anno e classe. Una studentessa ha mostrato soddisfatta la vetrata al nonno, all’inaugurazione, immaginando di mostrarla a un suo nipote, un giorno, essendo nonna lei stessa». I ragazzi hanno preso dunque parte alla storia cittadina, alla storia artistica di uno dei luoghi simbolo della città; «Tra innovazione e tradizione ternana hanno fatto “cultura”. La cultura, infatti, è formativa, è la capacità del singolo di esprimersi» conclude Fatati.

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