Terni, bollette al rogo. Lupi (Confcommercio): «Non lasceremo morire le imprese al buio e in solitudine». La protesta sotto la prefettura

Terni, bollette al rogo. Lupi (Confcommercio): «Non lasceremo morire le imprese al buio e in solitudine». La protesta sotto la prefettura
di Aurora Provantini
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Venerdì 2 Settembre 2022, 00:45 - Ultimo aggiornamento: 08:44

TERNI - Le bollette adesso bruciano: dalle vetrine passano al “rogo”. Un falò d’oro, considerate le cifre in fattura, messo in piedi da quei commercianti che non intendono intraprendere la strada della rateizzazione dei pagamenti. «Strada senza uscita - a detta loro - che non fa che rimandare il problema, fino a quando non potrà più essere risolto». E dunque al “rogo” tutto. Al “rogo” i conti che fanno saltare le attività. «Che le lasciano morire al buio e in solitudine» - come dice Stefano Lupi, presidente di Confcommercio Terni. Che evidenzia: «Il caro energia è una drammatica emergenza per le imprese del nostro comparto, che richiede risposte concrete ed immediate da parte del Governo». Perciò la protesta promossa da Confcommercio Umbria, che sta ricevendo in poche ore centinaia di adesioni, su due fronti: quello scenografico e di sicuro impatto che è il falò delle bollette fissato per le ore 11 di lunedì 5 settembre sotto la prefettura (in viale della Stazione), e quello più concreto che è l’“Inno al buio”. «Come Confcommercio proponiamo di spegnere, per protesta, tutte le vetrine all’orario di chiusura delle attività, affinché sia visibile quanto e come il commercio accompagna la vita di una comunità» - spiega Lupi. E che commercio! «A Terni è frutto del lavoro di tante famiglie, molte delle quali nel solco di una tradizione antica». Lupi si riferisce al fatto che la stragrande maggioranza delle attività sono a conduzione familiare e l’altra viene mandata avanti dai figli della precedente generazione, quasi a voler tramandare un sapere. «Ogni luce che si spegne cancella una storia, fatta di donne e uomini della nostra città». E’ drammatico quanto serve, Lupi. Non esagera. «Nessuno di noi riuscirà mai a sostenere certe uscite» - si leva il coro unanime di ristoratori, baristi, albergatori e titolari di negozi di prossimità.
Vengono tutti da una stagione “infernale”, chi per via degli aumenti delle materie prime e chi per la diminuita capacità di acquisto delle famiglie. Dunque in bilico sono tante aziende, altrettante famiglie, lavoratrici e lavoratori. A rischio anche i “nervi” di ognuno: non sapere cosa arriverà in fattura il mese successivo, logora fino alla sfinimento. «Per questo invitiamo tutti, imprese e cittadini, a manifestare, perché la lotta riguarda la tenuta economica e valoriale dell’intera città» -  Lupi ribadisce la necessità di individuare nuove misure di sostegno alla categoria del commercio. Che è a rischio estinzione a causa delle maxi bollette, che si annunciano ancor più pesanti per il mese di agosto (il pagamento a settembre), perché le stime dei rincari energetici vedono aumenti di un ulteriore 23 per cento rispetto a luglio. «Costi impossibili da sostenere».

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