Terni, 16enne picchiata dal padre perché rientra tardi a casa: dimessa dall'ospedale è in un luogo protetto

La minore affidata ai servizi sociali del Comune di Terni

Terni, 16enne picchiata dal padre perché rientra tardi a casa: dimessa dall'ospedale è in un luogo protetto
di Nicoletta Gigli
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Martedì 5 Marzo 2024, 00:50

TERNI - E’ ancora molto provata la 16enne ternana presa a botte dal padre, che avrebbe perso il controllo di sé perché la figlia è rientrata con dieci minuti di ritardo rispetto all’orario stabilito.

In questura le indagini vanno avanti senza sosta e sono protette da un riserbo assoluto.

Sono coordinate dalla procura presso il tribunale dei minori, che si occupa della vittima, e dal sostituto procuratore, Giorgio Panucci, che sta valutando la posizione del padre della 16enne e dovrà decidere eventuali provvedimenti nei suoi confronti.

Ieri mattina la minore, ricoverata in osservazione da sabato notte per le lesioni al volto, è stata dimessa dall’ospedale.

Quando è uscita dal “Santa Maria” è stata affidata ai servizi sociali del Comune di Terni e accompagnata in un domicilio protetto.

La conferma arriva dall’assessora al welfare, Viviana Altamura: «La ragazza, con decreto del procuratore del tribunale dei minorenni di Perugia, ora è al sicuro in un luogo protetto. Si attiveranno tutte le procedure - aggiunge Viviana Altamura - come welfare cercheremo di capire se ci sono disagi all’interno della famiglia e come poter intervenire. Il supporto da parte nostra sarà massimo, per la minore e per il nucleo familiare.

Questi episodi non devono avvenire».

La vicenda si consuma sabato poco dopo la mezzanotte.

La ragazza ha trascorso la serata con gli amici e suo padre, come altre volte, prima di uscire le ha indicato l’orario esatto per il rientro a casa. Lei però tarda di dieci minuti e quando apre la porta si trova di fronte l’uomo che la rimprovera in modo pesante e aggressivo e che non sente ragioni.

Inizia a picchiarla, lei tenta di parare le botte e di farlo ragionare in modo civile ma suo padre purtroppo non si ferma. La 16enne, terrorizzata, capisce che l’unica salvezza è la fuga.

Scappa via di casa e scende in strada, col volto che sanguina.

Col suo smartphone compone il numero unico delle emergenze e fa scattare i soccorsi per un codice rosso, l’ennesimo in città.

Sul posto in pochi minuti arrivano due volanti, che si prendono cura della minore. Ha il volto tumefatto per le botte, viene accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale per essere affidata ai sanitari. Parte la procedura prevista per i reati da codice rosso, con tutte la cautele per la vittima della violenza, che in questo caso non è neppure maggiorenne.

Gli investigatori svolgono i primi accertamenti e i rilievi nell’appartamento a ridosso del centro, acquisiscono diverse testimonianze, si mettono a scavare nel passato della famiglia. Non risultano richieste d’intervento delle forze dell’ordine per episodi violenti tra le mura di quella casa.

Mentre in procura a Terni il pm, Panucci, riceve le carte d’indagine per valutare la posizione del padre che si è scagliato contro sua figlia, la procura dei minori lavora per tutelare la vittima, che da ieri è in un domicilio protetto. Un caso che ha fatto inevitabilmente scattare le procedure previste dall’articolo 403 del codice civile che disciplina l’allontanamento del minore esposto, nell’ambiente familiare, a grave pregiudizio e pericolo per la sua incolumità psico-fisica e il suo collocamento in un luogo sicuro fino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione.

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