Terni. Rientra a casa tardi, massacrata di botte dal padre: 16enne finisce in ospedale

Terni. Rientra a casa tardi, massacrata di botte dal padre: 16enne finisce in ospedale
di Nicoletta Gigli
4 Minuti di Lettura
Lunedì 4 Marzo 2024, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 09:02

TERNI - Un ritardo di dieci minuti scatena l’inferno.

La 16enne ternana rientra a casa poco dopo mezzanotte e viene picchiata da suo padre, che pare non sentire ragioni o giustificazioni di sorta.

Lei cerca di parare i colpi e di calmarlo ma è un’impresa complicata.

Al punto che la minorenne, col volto sanguinante, capisce che l’unica via per sottrarsi alla violenza è quella della fuga.

Riesce ad aprire la porta e a scappare in strada e dà l’allarme, sul posto in pochi minuti arrivano due volanti che le prestano i primi soccorsi.

La 16enne, con ecchimosi e lesioni soprattutto ai viso, viene portata al pronto soccorso dell’ospedale. I medici, dopo le prime cure, decidono di trattenerla in osservazione anche in attesa di capire dove andrà la minore dopo le dimissioni dal “Santa Maria”. Un caso da codice rosso, che prevede la collocazione della minore in una struttura protetta.

La vicenda si consuma nella notte tra sabato e ieri.

La ragazza ha in programma una serata con gli amici.

Quando esce di casa il padre, come altre volte, le dà l’orario esatto in cui dovrà rientrare e precisa che non può andare oltre la mezzanotte.

I patti però non vengono rispettati dalla ragazza.

La 16enne all’orario stabilito non è ancora rientrata e il padre inizia a innervosirsi.

Lei, che arriva un quarto d’ora dopo, è un po’ in ansia ma non immagina che in quei minuti si sarebbe scatenato l’inferno.

Suo padre ha perso il controllo di sé e le si avventa contro accusandola di non aver rispettato i patti sull’orario stabilito per il rientro. Iniziano a volare le botte, con lei che cerca di proteggersi e di parare i colpi. Forse spera che l’uomo si calmi in modo che lei possa parlarci in un confronto civile.

Purtroppo non è così.

La minore in quei concitati minuti capisce che non ci sono altre soluzioni se non quella della fuga. Non senza difficoltà riesce ad aprire la porta di casa e a scendere in strada per poter dare l’allarme.  Utilizza il suo smartphone per chiedere aiuto al numero unico delle emergenze.

Sul posto in pochi minuti arrivano due volanti a sirene spiegate. Parte la procedura prevista per i reati da codice rosso, con tutte la cautele per la vittima della violenza, che in questo caso non è neppure maggiorenne.

La 16enne, col volto tumefatto, viene accompagnata al pronto soccorso. E’ sotto choc, si dispera per la reazione di suo padre che non le ha permesso neppure di spiegare le ragioni del ritardo nel rientro a casa.

A svolgere le indagini è la squadra volante, che ha fatto il primo intervento sul posto, a coordinarle è il pm, Giorgio Panucci, che ora dovrà valutare la posizione del padre della vittima e decidere eventuali provvedimenti.

Dai primi accertamenti non risultano in passato richieste d’intervento per episodi violenti in quell’appartamento a ridosso del centro.

Per la 16enne, che ieri sera era ancora ricoverata in ospedale, scattano le procedure previste dall’articolo 403 del codice civile che disciplina l’allontanamento del minore esposto, nell’ambiente familiare, a grave pregiudizio e pericolo per la sua incolumità psico-fisica e il suo collocamento in un luogo sicuro fino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione.

Il caso è già all’attenzione della procura presso il tribunale dei minorenni di Perugia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA