Riordino della Sanità in Umbria, critico il sindaco di Baschi, Bernardini: «Troppi tagli, mancano già i farmaci per le terapie lunghe»

Riordino della Sanità in Umbria, critico il sindaco di Baschi, Bernardini: «Troppi tagli, mancano già i farmaci per le terapie lunghe»
di M.R.
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Lunedì 10 Ottobre 2022, 16:32

Post pandemia, Pnrr, rafforzamento della sanità di prossimità, liste di attesa, l’accesso agli esami di prevenzione, la presenza dei medici di medicina generale, il rilancio delle strutture ospedaliere. Sono questi solo alcuni dei temi toccati dal sindaco del comune di Baschi, Damiano Bernardini, in alcune proprie riflessioni in tema di sanità affidate al profilo social, lunedì 10 ottobre.

«La Regione Umbria ha approvato il piano di razionalizzazione e riqualificazione del servizio sanitario regionale - apre Bernardini - da una prima analisi, preoccupa la filosofia incentrata sulla necessità di effettuare tagli alla spesa finalizzati al recupero dell’ingente disavanzo accumulato.

Nel corso degli anni, nostro malgrado, abbiamo ampiamente sperimentato come dietro i termini “razionalizzazione” e “riorganizzazione” si celassero spesso una serie di tagli lineari ai servizi erogati ai cittadini. È stato così per la scuola, per i trasporti e, se non invertiremo la tendenza - continua il primo cittadino di Baschi - sarà così per la sanità.

Nel piano regionale, tra le altre cose, si arriva a delineare il contenimento della spesa farmaceutica. Si tratta, purtroppo, di una prospettiva già emersa nel corso dell’ultimo anno, toccando la quotidianità di numerosi cittadini. Molti, infatti, hanno sperimentato la difficoltà dei medici di medicina generale nel prescrivere farmaci sufficienti a coprire l’intero periodo di durata della terapia.

Preoccupa pensare cosa potrà accadere in futuro.

Più in generale, gli interventi fissano come obiettivo la riconduzione della spesa per servizi entro il costo sostenuto nel 2019, dimenticando che, nel frattempo, abbiamo assistito ad uno stravolgimento di tutti gli ordinari parametri, con l’inflazione schizzata in doppia cifra. Come potrà sostenersi la vasta e delicata area del settore socio sanitario?
Sono previste, inoltre, la riorganizzazione e riduzione del numero degli ospedali e dei distretti sanitari: prospettive - continua Bernardini - che rischiano di minare dalle fondamenta la sanità territoriale.

L’Ospedale di Orvieto è confermato come Dea di primo livello, per la gestione dell’emergenza e urgenza. Si tratta di una prima importante rassicurazione, alla quale dovrà necessariamente seguire una fase di valorizzazione e rilancio della struttura che continua ad essere sottodimensionata. La richiesta che parte dai territori - affonda il sindaco di Baschi - riguarda il rafforzamento della sanità di prossimità, un piano per abbattere le liste di attesa, l’accesso agli esami di prevenzione, la presenza dei medici di medicina generale, il rilancio delle strutture ospedaliere.

Il post pandemia e l’opportunità del PNRR siano l’occasione per delineare in maniera efficiente e innovativa la sanità del futuro, non si trasformino in una mera operazione di risanamento di bilancio a discapito dei cittadini.
In gioco ci sono i nostri diritti fondamentali».

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