Scarafaggi e cibi avariati nei ristoranti etnici, chiusure e denunce

Un controllo del Nas
di Luca Benedetti
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Venerdì 24 Giugno 2022, 13:06

PERUGIA Almeno una tonnellata e mezza di cibi o avariati o non tracciati, preparati di carne e di pesce che non avevano una provenienza certa. Scarafaggi tra cucine e bagni. Ecco quello che hanno trovato i carabinieri del Nas nell’ambito dei controlli nei ristoranti etnici. I peggiori in classifica quelli cinesi e giapponesi.
I carabinieri del Nucleo tutela della Salute guidati dal tenente colonnello Giuseppe Schienalunga, alla fine, hanno denunciato il titolare di una attività, hanno chiuso quattro ristoranti e hanno fatto scattare una valanga di multe. Una situazione igienico sanitaria pesante che non veniva registrata da tempo. IL fatto che sino stati trovati anche gli scarafaggi, oltre a muro scrostati, muffa, sporco di ogni tipo sia nei locali dove viene conservato il cibo sia nelle cucine che nei bagni, la dice lunga della situazione che i militari dell’Arma hanno trovato quando, a livello nazionale, il Nas si è mosso per una parte dell’operazione state sicura. Una situazione pesante che non si registrava da anni e che, evidentemente l’emergenza Covid, ha contribuito a peggiorare sensibilmente. La maggior parte delle infrazioni sono state rilevate nel Perugino, con la situazione nettamente migliore in provincia di Terni. La denuncia è scattata per il titolare di un ristorante etnico proprio per i pessimo stato di conservazione dei cibi. Il fatto che sia stato, in diversi controlli, impossibile tracciare carne e pesce che erano in cucina, dimostra come sia ancora molto complicato far passare il messaggio di una corretta gestione degli alimenti e dei luoghi deputati alla ristorazione.
«Il Comando carabinieri per la Tutela della Salute, di concerto con il ministero della Salute - spiega una nota del ministero- ha eseguito una campagna di controllo su tutto il territorio nazionale al fine di verificare la regolarità delle strutture di ristorazione e di preparazione enogastronomica essenzialmente riconducibili a culture di Paesi extra europei, nonché alla relativa filiera di fornitura di materie prime alimentari etniche.

I controlli hanno inteso accertare il rispetto delle procedure di preparazione, conservazione e somministrazione degli alimenti, dello stato igienico e strutturale dei locali di ristorazione e degli esercizi di vendita e di stoccaggio degli alimenti. Particolare attenzione è stata riservata al mantenimento della catena del freddo, in relazione ai cibi da mangiare crudi, ed ai canali di importazione e distribuzione delle derrate alimentari e delle materie prime provenienti da Paesi esteri, gestiti da aziende di commercio all’ingrosso, di deposito e di trasporto». A livello nazionale irregolari il 43% delle strutture controllate.

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