San Paolo, entro settembre il recupero del chiostro a Spoleto

Sopralluogo nel chiostro dell'ex monastero di San Paolo a Spoleto, oggi sede dell'istituto alberghiero
di Antonella Manni
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Venerdì 5 Maggio 2023, 10:55

SPOLETO - Alberghiero “Giancarlo de Carolis”, dopo anni di attesa la Provincia di Perugia ha avviato la riqualificazione di una prima parte dell'antico chiostro risalente all'XI secolo, forse il più antico dell'Umbria, inglobato all'interno della scuola e che da tempo era “in stato di avanzato degrado”. I lavori, finanziati con 330 mila euro dall’Unione Europea attraverso il programma NextGenerationEU, consentiranno di eliminare criticità e rendere sicuro il suo utilizzo con realizzazione di controsoffitti, rimozione di infissi in legno, sostituzione di discendenti pluviali, demolizione di intonaci non coerenti, pulizia e consolidamento di murature e di elementi lapidei, risistemazione della pavimentazione in cemento.  Il progetto esecutivo approvato dalla Soprintendenza è stato redatto dalla ProRest rappresentata da Bruno Gori che giovedì mattina, in una conferenza di presentazione tenuta all'Istituto Alberghiero De Carolis, ha illustrato gli studi preliminari approntati sul complesso e le fasi dell'intervento che, avviato da qualche giorno, dovrebbe essere concluso entro settembre 2023. Ad aprire l'incontro, la dirigente scolastica Roberta Galassi ha espresso soddisfazione per l'interessamento della Provincia riguardo al recupero, da tempo atteso, dell'antico chiostro. Presente anche Giovanni Benedetti, responsabile del procedimento, sono intervenuti l'ingegnere della Provincia Andrea Moretti, che ha annunciato altri interventi in programma nelle scuole nel territorio, dal liceo scientifico all'artistico, la professoressa Emanuela Valentini Albanelli che ha ricordato la lunga attesa che vi è stata dal 2007 (anno in cui l'istituto alberghiero è stato trasferito nel complesso dell'ex monastero di San Paolo) ad oggi per arrivare a questo primo traguardo; la direttrice dell'Archivio di Stato di Perugia, Cinzia Rutili, si è invece soffermata sulla pergamena del 1002 con un testo del vescovo Lupo, conservata nella Sezione dell'Archivio di Stato di Spoleto che attesta, primo documento conosciuto, l'esistenza del monastero.

Infine, il professor Bruno Toscano ha sottolineato come gli studi sul complesso di San Paolo rappresentino una sua passione giovanile: “Ho cominciato ad occuparmene negli anni Cinquanta, quando era ancora un ricovero di mendicità”. Ha poi ricordato come l'edificio sia stato confiscato alla Chiesa dallo Stato e poi, negli anni Sessanta del Novecento, ceduto al Comune: “Tutto questo non ne ha favorito la conservazione come è successo per altri edifici cittadini come San Salvatore o Sant'Antonio sul Monteluco, poiché il Comune non è in grado di mantenere queste strutture. In fondo, la scelta di trasferire l'istituto alberghiero nel complesso di San Paolo – ha affermato Toscano - è stata la scelta giusta per la conservazione di questo bene storico-artistico”.

Antonella Manni

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