SAN GEMINI UBER ALLES Un risultato insperato per il Pd, vista la debacle che questa volta nemmeno in Umbria è riuscito a contenere, e tantomeno per San Gemini che fino alla notte prima aveva comunque cullato l’idea di avere un “suo” rappresentante in Parlamento. Ovvero l’ex ministro Cesare Damiano, candidato all’uninominale della Camera, legato da anni per motivi sentimentali alla città della Giostra dell’Arme e che di questo suo radicamento aveva fatto il vanto per non essere considerato un “catapultato”. Con la contestuale candidatura del sindaco, i noti problemi di Terni e le esclusioni eccellenti nelle liste del Pd, la piccola San Gemini era diventata dunque il “centro di gravità permanente” della partita elettorale. Da una parte Grimani, renziano doc e amico del sottosegretario Lotti la cui foto campeggia anche sul suo profilo Facebook, dall’altra l’ex ministro esponente della minoranza. Ma domenica notte il paese se n’è andato a dormire deluso dal tracollo del Pd e di Damiano, salvo poi veder riaccendere inaspettatamente la speranza lunedì pomeriggio. «Per certi versi è paradossale che ce l’abbia fatta io e non Damiano», dice il sindaco ammettendo che anche a San Gemini il risultato del Pd “seppure migliore del nazionale non è stato brillante”, circa il 25%.
«RESTO SINDACO» Sindaco da due mandati, 46 anni, perito elettronico, Grimani è intenzionato a rimanere anche alla guida del Comune. «La legge me lo consente, manca solo un anno alla fine del mandato e con i collaboratori giusti penso che si possa comunque svolgere un buon lavoro per la nostra comunità», dice il primo cittadino-senatore che soltanto qualche settimana fa ha dovuto incassare le dimissioni dell'ormai ex assessore ai Lavori pubblici, Francescangeli, che hanno seguito quelle - a giugno scorso - dell'ex vicesindaco di Sinistra italiana, Mimma Trotti. «Dimissioni per me molto amare - afferma - ma per il momento andiamo avanti così, ho trattenuto per me le deleghe e lo farò almeno fino all'estate poi vedremo».
I PARLAMENTARI "MIRACOLATI" Leonardo Grimani allunga la lista di parlamentari umbri “miracolati” dal gioco dei resti dopo il narnese Gino Capotosti (Udeur) nel 2006 e l'orvietano Carlo Trappolino (Pd) nel 2008.
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