Rivoluzione sanità in Umbria, il dettaglio del piano, ospedali e privati si cambia

Rivoluzione sanità in Umbria, il dettaglio del piano, ospedali e privati si cambia
di Fabio Nucci
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 08:33

PERUGIA Da una parte il rapporto con il settore privato, dall’altra l’organizzazione della rete ospedaliera regionale. Su tali due assi, la Giunta regionale continua a muoversi per ridefinire la mappa della sanità umbra nel segno di una rinnovata programmazione sanitaria e del modello organizzativo “hub & spoke”. Il tema è stato al centro della riunione che lunedì sera ha visto intorno al tavolo la governatrice Donatella Tesei, l’assessore alla Salute, Luca Coletto, e il direttore regionale della Sanità, Massimo D’Angelo.
È stato delineato il percorso che porterà ai nuovi ospedali pubblici di Terni e Narni-Amelia (vedi altro articolo) ma quando si parla di “riprogrammazione sanitaria” è chiaro il riferimento al piano di razionalizzazione ed efficientamento della sanità cui la Regione intende dare corpo e gambe. Si parte dai convenzionamenti che al momento legano settore pubblico e privato e per i quali si annuncia una revisione. «Tra i prossimi atti – si spiega da Palazzo Donini - si provvederà a rivedere la programmazione regionale rimettendo al Comitato Regionale di Valutazione (Creva) la valutazione dei convenzionamenti». Questo non prelude a nuovi spazi per operatori privati (l’Umbria da prima del 2019 è al limite del tetto di spesa) che sono previsti solo se funzionali e integrativi, con la lente fissata su quelle specialità non garantite dall’offerta pubblica. Un cambio di paradigma che presuppone riequilibrio territoriale (le cinque cliniche convenzionate in Umbria hanno sede tutte in provincia di Perugia) ed esclude eventuali scorciatoie normativo-procedurali nella realizzazione di opere pure funzionali al comparto pubblico (vedi stadio-clinica).
Varie le ipotesi sul tavolo (oggi alle 12 a Palazzo Donini la conferenza stampa della presidente Tesei) compresa quella che porta al modello “hub & spoke”. Una soluzione già adottata in altre regioni, vedi Emilia Romagna, che vede meglio definito il rapporto tra ospedali regionali e strutture territoriali periferiche. Per l’Umbria, ad esempio, si immagina un ruolo funzionale a Perugia per Assisi e Pantalla che avranno le loro specializzazioni, ma lavoreranno “in simbiosi” col Santa Maria della Misericordia. Così come Umbertide avrà una specializzazione quasi unica e si muoverà al servizio di Città di Castello. Discorso simile per gli ospedali territoriali del Trasimeno e del ternano. L’espressione “riprogrammazione sanitaria” coinvolge anche gli ospedali di Spoleto e Foligno per i quali si delinea una connotazione da terzo hub regionale, col primo dedicato all’attività programmata, con interventi anche di eccellenza, il secondo all’emergenza-urgenza.
Si prospetta una sorta di rivoluzione con una mappa della sanità regionale che sarà ridefinita attorno alle due aziende ospedaliere regionali di Perugia e Terni integrate con l’Università degli studi, e Città di Castello “quarto polo” regionale. Nel modello a raggiera, con tutte le altre strutture ospedaliere territoriali destinate a diventare “spoke” di uno dei quattro hub. Si parte dal presupposto che determinate situazioni e malattie complesse comportano competenze specialistiche e costose che, quindi, non possono essere assicurate in modo diffuso e capillare su tutto il territorio regionale. A maggior ragione in una regione come l’Umbria: non a caso da Palazzo Donini filtra l’espressione “passaggio epocale”. Si tratterà di far passare anche il messaggio, con le varie comunità locali, che “ospedale spoke” non significa “struttura di serie B”, ma di territorio con un pronto soccorso funzionante “h24” in grado di stabilizzare i pazienti e smistarli, in caso di codice rosso (come avviene già oggi), su Perugia o Terni o sugli altri due poli decentrati, Foligno-Spoleto o Città di Castello. Agli ospedali spoke, inoltre, si guarda anche per garantire quell’attività programmata preziosa per determinate specializzazioni: per Pantalla, ad esempio, potrebbe essere gastroenterologia, una delle specialità più sollec

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