Rissa a bottigliate a Fontivegge. «Liberate quel palazzo dai balordi»

Piazza del Bacio a Fontivegge
di Riccardo Gasperini ed Egle Priolo
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Martedì 21 Luglio 2020, 11:14
PERUGIA - È ancora allerta a Fontivegge per l'ennesima rissa a bottigliate andata in scena per strada, in mezzo ai palazzi, la scorsa notte. Urla, grida, rumori di vetri rotti e il litigio seguito da dietro le finestre aperte dei condomini. E la paura che quella zona della città diventi terra di nessuno si fa sempre più forte nei residenti. Nonostante gli sforzi, nonostante l'impegno delle forze dell'ordine, nonostante le ordinanze anti-alcol (ora scadute) e l'attenzione verso il quartiere che doveva essere il biglietto da visita della città e spesso sembra invece diventare la periferia più pericolosa.

L'ultimo allarme arriva dai residenti di via del Macello e via Sicilia costretti appunto ad assistere inermi dalle proprie finestre e riparati dai propri balconi alla guerriglia a colpi di bottiglie esplosa all'improvviso tra balordi la notte tra domenica e lunedì. Immediata la chiamata alle forze dell'ordine, ma quando sia la polizia che i carabinieri sono arrivati in zona il gruppo di violenti, sembra - dalle voci e dalla lingua - di origine straniera, era già fuggito. A far altri danni chissà dove, lasciando dietro di sé un tappeto di cocci rotti.
E i residenti allora scrivono, si lamentano, stanchi del declino e decisi a non arrendersi. Ma spesso la frustrazione prende il sopravvento. Frustrazione per una situazione che sembra incrancrenirsi nonostante associazionismo, progetti di socialità, ma anche pattuglioni e controlli. Come quelli che chi vive nella zona di Fonti di Veggio chiede nel palazzo disabitato e chiuso poco più su. Che, come già accaduto per quello che si affacciava su via Campo di Marte e via Settevalli, sotto la sede dell'Inps e poi abbattuto, di cui sono rimaste nella memoria le immagini di degrado e covo per i tossici, sembra essere diventato il nuovo punto di ritrovo di spacciatori e «gente pericolosa». Ne sono convinti i residenti, che segnalano come troppi balordi abbiano trovato riparo tra quei muri, abbattendo il velo di mattoni con cui sono state chiuse le entrate. E un palazzo occupato da gente poco raccomandabile accanto ai propri portoni, da dove escono figli e anziani genitori, non piace a nessuno. E così c'è chi torna a invocare l'arrivo dell'esercito e controlli ancora più capillari.
I VANDALI
E se Fontivegge vive nel disagio, i problemi non mancano anche poco più giù, in zona Cortonese. Dove si segnala un angolo della cultura continuamente sotto attacco. Succede al parco Chico Mendez, dove in questi giorni tiene botta la polemica per il nodo dei frequentatori incivili che lasciano sporco dopo aver cenato nell’area verde. Ma oltre alla beffa c’è anche il danno. E stavolta a rimetterci è il bookcrossing, la mini biblioteca che nemmeno una settimana fa era stata riparata dopo l’ennesimo atto vandalico. L’impegno dei volontari è durato poco, pochissimo. Il plexiglass a protezione dei libri è stato nuovamente spaccato. Segno che in quell’area, nonostante l’impegno (anche qui) che viene messo per garantire il rilancio, c’è ancora qualcosa che non funziona. Uno scenario analogo ad altri parchi, dove nonostante la presenza di telecamere e controlli, c’è sempre chi fa danni e crea malumori. A interessarsi del problema anche la pagina social Bookcrossing Perugia e dintorni, dove viene data notizia di quel che succede nei parchi ed è possibile consultare la mappa delle mini biblioteche. In lista pure quella sfortunata al Chico Mendez, costantemente presa di mira dai vandali. Ma fortunatamente c’è chi non molla e la ripara costantemente e chi alimenta i libri, in crescita. Perché forse, nonostante tutto, la chiave è proprio l'impegno.
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