Indebite percezioni del reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di oltre 270 mila euro vengono contestate a nove persone di etnia rom nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato nelle scorse settimane dalla Procura della Repubblica di Perugia. Si tratta dei componenti di tre famiglie ritenute responsabili di aver reso «dichiarazioni false e attestanti cose non vere» nei moduli delle compilazioni delle domande presentate all’Inps per l’ottenimento del sussidio. I fatti accertati nel corso delle indagini dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza e dai collleghi del Gico risalgono al periodo che va dal 2019 al 2022.
L’ipotesi di reato contestata dai pm Paolo Abbritti e Massimo Casucci riguarda la truffa aggravata. Nello specifico due famiglie mediante dichiarazioni considerate false avrebbero indotto in errore i funzionari dell’ufficio Inps ottenendo, tra gli altri, «indebitamente l’importo» di 57 mila euro e di 153 mila euro.
Tra le dichiarazioni risultate mendaci spuntano false dichiarazioni a proposito della residenza in Italia da oltre dieci anni ma anche omesse dichiarazioni riguardo la proprietà di fabbricati e 2.200 metri quadrati di terreno in Romania.