Spoleto, le proprietà che fanno tremare
il bilancio - Ecco i primi documenti

Spoleto, le proprietà che fanno tremare il bilancio - Ecco i primi documenti
di Antonella Manni
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Dicembre 2013, 02:09 - Ultimo aggiornamento: 14:19

SPOLETO - Ecco i primi documenti che potrebbero mettere in discussione la vendita dell’azienda agraria di Giano, inserita dall’amministrazione comunale nel piano triennale di rientro per ripianare il disavanzo di 9.1 milioni di euro.

Carte che potrebbero avvalorare l’ipotesi di Lorenzo Pucci della Genga, erede di Papa Leone XII, il quale nell’Ottocento fece dono alla città di alcuni beni. Tra questi, secondo i discendenti della famiglia del pontefice, potrebbe rientrare anche l’azienda agraria di Giano, che ora il Comune vorrebbe alienare per 4 milioni e 400 mila euro e per la quale sarebbero già arrivate sei manifestazioni di interesse.

Secondo Lorenzo Pucci della Genga, quella proprietà sarebbe però vincolata al sostegno dell’istruzione pubblica, tanto che in origine costituiva la rendita per le scuole della città istituite da Leone XII.

Dai documenti sinora individuati dagli eredi del pontefice, in effetti, la donazione coinvolgerebbe esclusivamente il palazzo situato in piazza Della Genga e non è stato ancora trovato alcun atto a dimostrazione che l’azienda di Giano sia anch’essa una donazione effettuata dallo stesso pontefice. È appurato, però, che Papa Leone XII, nel 1826, l’assegnò con una legge dello Stato Pontificio quale rendita per il Collegio della Compagnia di Gesù. Con la clausola che, qualora il Collegio fosse stato sciolto, i possedimenti agrari di Giano sarebbero tornati alla città con il vincolo di impiegare le rendite a sostegno delle scuole pubbliche.

Il testo integrale mercoledì in edicola su Il Messaggero Umbria e online su Il Messaggero Digital

© RIPRODUZIONE RISERVATA