Terni. Crolla l'inflazione ma i prezzi del carrello della spesa restano alti

Terni. Crolla l'inflazione ma i prezzi del carrello della spesa restano alti
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Domenica 10 Dicembre 2023, 16:43 - Ultimo aggiornamento: 17:29

Crolla l'inflazione ma il carrello della spesa resta pesante. E' quanto emerso nei giorni scorsi nel corso del convegno "Inflazione e comunicazione" organizzato dai Servizi statistici del Comune presso la Bct a cui hanno preso parte responsabili Istat, docenti universitari e Federconsumatori. «L'Istat per il secondo mese ha rilevato un calo dell'inflazione, ma attenzione all'effetto ottico - ha detto Michele Carrus, presidente nazionale di Federconsumatori - perché il termine di paragone è quello dell'anno scorso quando avevamo 11,8 punti di inflazione nel mese di novembre. Avere oggi questo significativo calo - ha aggiunto - è sicuramente la conferma di una tendenza ma ci sono delle grandi differenze tra l'indice generale dei prezzi al consumo e il carrello della spesa». In controtendenza è stato rivelato, infatti, che il prezzo dei generi alimentari non lavorati cresce di quasi un punto percentuale. «Abbiamo una condizione per la quale ha aggiunto Carrus - gli italiani spendono di più per comprare di meno». Il convegno è nato da un interrogativo, ossia se la comunicazione costante sui dati dell'inflazione a livello locale può orientare le scelte dei consumatori negli acquisti ed evitare episodi di speculazione. Terni in questo è stata un esempio a livello nazionale. «A fine 2021, quando si iniziava a parlare di inflazione e degli effetti dei rincari su carburanti e bollette, ha rivelato Simona Coccetta, responsabile dei Servizi statistici del Comune ci siamo impegnati mensilmente a diffondere mensilmente i dati sull'andamento dei prezzi. Quando cominciavano a evidenziarsi sostanziali aumenti di prezzo di diversi generi alimentari, abbiamo focalizzato i nostri comunicati sul prezzo del pane sottolineando aumenti intorno al 10 per cento». La notizia è stata ripresa da diversi media anche a livello nazionale. «Intorno a giugno il prezzo del pane ha interrotto il trend di crescita ed è anche sceso mentre gli altri prodotti, non posti sotto l'attenzione della stampa, hanno continuato la corsa al rialzo». Coccetta è arrivata quindi alla conclusione che «la corretta informazione può scoraggiare atteggiamenti speculativi». Da qui il Comune di Terni in collaborazione con quello di Verona, ha intrapreso una serie di campagne che oltre a produrre mensilmente la comunicazione sull'andamento dei prezzi dei prodotti ha analizzato quali tipologie di famiglie potevano risentire di più dell'inflazione. E' emerso che per quelle con bambini piccoli e per quelle con anziani l'impatto dell'inflazione è stato superiore rispetto alle famiglie con figli adolescenti. «Confrontando i dati con Verona, capofila in questo progetto ha concluso Simona Coccetta i prezzi di molti prodotti e soprattutto servizi sono più bassi a Terni nonostante l'inflazione sia cresciuta di più e si sia mantenuta più alta».

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