Polino, la montagna dietro l'angolo presa d'assalto dagli amanti del trekking

Polino, la montagna dietro l'angolo presa d'assalto dagli amanti del trekking
di Umberto Giangiuli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Settembre 2020, 09:14

TERNI La montagna dietro l'angolo, ad un tiro di fucile dalla città, dove si vive un'altra dimensione in mezzo alla natura incontaminata tra distese di faggete che fanno di colle Bertone a Polino, una delle località più gettonate dai ternani nei mesi estivi «ma non solo afferma il sindaco Remigio Venanzi- arrivano molte persone da fuori per lunghe camminate in montagna, dove possono ammirare uccelli e piccoli animali di bosco che hanno imparato a conoscere solo sui libri di scuola».

Nuove case. Questo paesaggio variegato ha incentivato da parte della gente anche una notevole richiesta di case, alcune già ristrutturate, altre con la presentazione in Comune dei progetti. «Dopo il lockdown - spiega il primo cittadino- sono in forte aumento coloro interessanti ad una abitazione a Polino, forse perché qui l'aria è molto meno inquinata che in città ed anche perché il distanziamento sociale non è un sacrificio per via dello spazio in rapporto agli abitanti». Chi arriva insomma, oltre che trovarsi a proprio agio è molto meno preoccupato per eventuali contagi da virus. Ma Polino non è soltanto aria buona. Da scoprire c'è pure il museo appennino -umbro, un vero gioiello per imparare a conoscere meglio la natura. Qui si può meglio capire l'evoluzione, per esempio, di alcune pietre millenarie, il territorio montano con le sue cave d'oro, la fauna e la flora, l'alpeggio estivo, dove si possono incontrare con una certa facilità cavalli e greggi allo stato brado. «Stiamo lavorando al potenziamento del museo- spiega il primo cittadino- per poi cominciare una campagna pubblicitaria del posto. Per ora abbiamo un finanziamento di circa 170mila euro che vogliamo spendere in modo oculata, intervenendo, appunto, oltre che sul museo anche ad altre strutture sempre per incentivare la promozione turistica del paese con nuovi sentieri nel rispetto della natura. Rilanciare i nostri prodotti alimentari come il formaggio, gli gnocchi di pecora, il castrato e il tartufo. Roba nostrana a chilometro zero».

E per chi intende provare qualche brivido, basterà recarsi sopra un balcone sospeso nel vuoto chiamato Il volo delle streghe. Non è un nome buttato lì a caso, dietro c'è tutta una storia tramandata da padre in figlio. Si racconta che in quel posto erano solito ritrovarsi le streghe. Un giorno un folletto si recò in quel dirupo e, facendosi coraggio, riuscì a scaraventare nel vuoto le megere, da qui il nome della terrazza. Anche i turisti che visitano l'eremo di san Antonio, una cavità scavata dalla roccia dalla quale trasudano gocce di acqua, sono in forte aumento: «l'eremo è molto visitato non solo dal punto di vista religioso - spiega Remigio Venanzi - ma pure per la tradizione che si porta dietro.

Infatti l'acqua che sgorga dalla pietra, viene tuttora raccolta e conservata perché ritenuta miracolosa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA