Immobiliare, gli esperti: «Smartworking e lockdown, ora il mercato si muove»

Immobiliare, gli esperti: «Smartworking e lockdown, ora il mercato si muove»
di Aurora Provantini
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Giovedì 3 Settembre 2020, 08:36

TERNI Il mattone torna ad essere un bene rifugio per tanti ternani. Già da alcune settimane molti economisti stanno facendo le stime su come cambierà il mercato immobiliare dopo l’emergenza da Covid-19. Secondo i dati diffusi dalla “Rete urbana delle rappresentanze”, più di un terzo degli italiani vive in case troppo piccole, con una metratura al di sotto della media di Spagna, Germania e Francia. La quarantena e lo smart working hanno messo in luce tutti i limiti di abitare in ambienti troppo sacrificati, soprattutto se privi di spazi all’aperto.
 E a Terni è scattata una vera e propria corsa all’acquisto dell’immobile più grande. “Chi era in affitto si affretta a comprare la prima casa, usufruendo dei tassi dei mutui che non sono mai stati così vantaggiosi, scesi al di sotto dell’uno per cento. E chi già una casa ce l’aveva, la vende, per poi acquistarne un’altra con una metratura maggiore, possibilmente al primo piano con giardino, oppure in un condominio, ma con un ampio terrazzo dove poter mangiare in estate”.
Francesco Giangiuli, dell’agenzia immobiliare in via Don Bosco, conferma di trovarsi di fronte a tante nuove richieste di acquisto. “Giovani coppie che decidono di andare a convivere e di acquistare un immobile vecchio per ristrutturarlo col tempo - spiega Giangiuli - usufruendo degli sgravi fiscali. Poi ci sono molte famiglie con uno o due figli, che si sono trovate male durante il lockdown, perché l’appartamento in cui abitavano era troppo piccolo e allora decidono di investire in una casa più spaziosa e confortevole. Spendono dai 70 ai 150 mila euro. Tutti si orientano verso immobili usati da adattare, con la ristrutturazione, alle esigenze del proprio nucleo familiare”.

Le richieste sono per il centro o per l’immediata periferia” – interviene Chiara Simoni, dell’Habitat immobiliare. “E tutti chiedono di acquistare una prima casa, non un monolocale da mettere a reddito. C’è mercato, perché specie nel centro storico ci sono tanti immobili costruiti negli anni Sessanta in vendita. I prezzi sono buoni e per molti è il momento di accendere un mutuo per migliorare la propria qualità di vita.”

Mario Simoni, vice presidente del Listino della borsa immobiliare dell’Umbria, dichiara: “dopo il Covid-19 ci siamo riuniti e abbiamo deciso di lasciare i valori degli immobili invariati”, che poi vanno dai 700 ai 900 euro al metro quadrato per il vecchio e dai 1.500 ai 1.600 per il ristrutturato, in centro. Questo ha consentito una ripresa delle compravendite inaspettata, ma solo relativamente alle prime case. Meno bene vanno le cose se si tratta di negozi o uffici. “Fino a pochi anni fa – dice Chiara – se si liberava una superficie in Corso Tacito, il giorno dopo era già riaffittata. Adesso invece i locali che si liberano rimangono sfitti”.

Luigi Gentile, presidente del collegio provinciale Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), dichiara: “con l’uscita dal lockdown, l’acquisto della prima casa viene visto come un’ opportunità non solo di investimento, ma di miglioramento della vita familiare.

Tutti guardano al futuro lavorativo nell’ottica dello smart working e cambiando le esigenze lavorative cambiano anche quelle relative agli spazi abitativi. Si guarda con favore anche al villino bifamiliare da ristrutturare”.

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