«Pierluigi, sorridi ancora. Adesso starai con papà».Cattedrale piena a Perugia per i funerali del 17enne travolto da un furgone mentre andava a scuola

I compagni di classe: «Hai aiutato tutti. Alla mamma e Francesca pensiamo noi»

«Pierluigi, sorridi ancora. Adesso starai con papà».Cattedrale piena a Perugia per i funerali del 17enne travolto da un furgone mentre andava a scuola
di Luca Benedetti
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Lunedì 18 Marzo 2024, 09:22

Diana e Francesca si tengono strette quando i compagni di classe di Pierluigi lanciano in aria, sul sagrato del Duomo, i palloncini bianchi. È il saluto all’amico travolto e ucciso da un furgone mentre andava a scuola. Anche Francesca, felpa grigia e borsetta nera, tiene un palloncino in mano. Mamma Diana ha la fascia nera ai capelli, stretta in un giaccone scuro.
Alla fine della messa in cattedrale è andata dai compagni di classe e li ha salutati uno ad uno. Loro, davanti all’altare, avevano fatto da scorta alla bara dell’amico. Glielo ha chiesto don Giuseppe Piccioni, il parroco di Torgiano che ha celebrato la messa in San Lorenzo. Tutti intorno alla bara chiara, stretti nel dolore. «Siete stati bravissimi», ha sussurrato loro il parroco. Bravissimi perché non hanno ceduto un secondo allo sconforto anche se avevano gli occhi rossi e gonfi.
Hanno letto quattro lettere all’amico, sembrava quasi che stessero ancora nella terza B indirizzo chimico del Volta. Lui e loro, mamma Diana e Francesca, lo zio Attilio che è vicesindaco di Torgiano ed esponente di Fratelli d’Italia. E una chiesa gremita con i sindaci di Torgiano Eridano Liberti e di Perugia, Andrea Romizi con la fascia tricolore. Intorno e vicino alla bara tanti fiori bianchi, sopra le rose della famiglia.
Quando i compagni della terza B leggono il ricordo di Pier, in chiesa, c’è chi piange e chi batte le mani. I ragazzi accarezzano l’amico e sono duri nel ricordare i loro primo incontro, non si nascondono. E lo fanno per esaltare ancora di più il carattere di Pierluigi, la sua grande voglia di stare insieme. Il primo è Pietro: «Ciao Pierluigi, mi ha sempre colpito la tua capacità di sorride. Anche quando ti sei trovato in una classe ostile. E mi domandavo dove trovavi, ogni giorno, la forza di sorridere».
Enkejda non sale sul leggio della cattedrale. Non se la sente, passa il foglietto a Pietro. Enkejda ricorda così Pierluigi: «Tu sorridevi sempre. E facevi battute per farci sorridere. Mi ricordo che al laboratorio mettevi sempre due paia di occhiali. Uno per trattenere i capelli. Tu che mi hai sempre aiutato con la lingua e mi dicevi che mi saresti sempre stato vicino. Noi lo saremmo alla tua mamma e a tua sorella».
Emma piange, ma ce la fa lo stesso a leggere il biglietto: «Con occhiali e il camice bianco sembravi uno scienziato un po’ pazzerello. Quei capelli che ho sempre invidiato per quanti ne avevi. Vola in alto piccola stella, adesso potrai stare vicino al tuo papà». Eppoi c’è Cecilia: «Caro Pier hai lasciato vuoto in ognuno di noi sei sempre stato il primo ad aiutarmi per farmi mettere in pari. Dovunque tu sarai, adesso, realizzerai il tuo sogno di fare l’Erasmus in Germania». Vicini ai ragazzi ci sono i professori, c’è la dirigente del Volta, Fabiana Cruciani, ci sono i colleghi di mamma Diana che lavora all’Università
Prima don Giuseppe si era rivolto a Diana e ha sottolineato il suo grande coraggio per la scelta della donazione degli organi del figlio: « Pierluigi è giovane e credeva, anzi crede, nella vita. La tua testimonianza di vita è la più grande che si possa dare: hai permesso che la vita di Pierluigi dia vita ad altre persone che non conoscerai mai».
Pierluigi Pescatori riposerà nel cimitero di Montalcino, in provincia di Siena dove era nato.

Dopo i palloncini bianchi liberati dagli amici il viaggio per la Toscana, per andare per sempre vicino all’adorato papà.

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