Perugia vola su Linate e ora punta su Torino e Parigi. «È la quarta pista di Roma»

La presentazione delle nuove rotte di Aeroitalia da Perugia
di Egle Priolo
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 07:23

PERUGIA - Perugia sempre più vicina al cuore economico del Paese: insieme alla destinazione Bergamo Orio al Serio, ora vola su Milano Linate. E l'aeroporto internazionale dell'Umbria diventa «la quarta pista di Roma». Musica e parole di Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia, che – come anticipato su queste colonne – adesso prende base al San Francesco di Assisi e (insieme alle 17 rotte da e per Perugia) annuncia il colpaccio del secondo aeroporto milanese.

Intrieri è soddisfatto, il divorzio agitato con Ancona è già un ricordo e il nuovo rapporto con Perugia attizza l'interesse di turismo e soprattutto economia. Oltre a far dare di gomito la Regione, che solo qualche settimana aveva festeggiato il superamento proprio dello scalo marchigiano, da sempre diretto concorrente del San Francesco, nella classifica dei transiti. E Linate, con Bergamo, Olbia e Lamezia, promette davvero di fare i numeri in un anno ancora considerato di consolidamento e avvicinare da subito l'obiettivo del milione di passeggeri. Per arrivare nella Serie B degli aeroporti.
Dal 25 marzo, allora, si vola ogni giorno su Orio al Serio, con il sabato e la domenica che si fa scalo direttamente su Linate, andata e ritorno in giornata. Da giugno, invece, pronti a Sardegna e Calabria, con i due voli settimanali per Olbia e Lamezia. Ma mentre le coste estive saranno appunto stagionali, Milano – che sia Linate o l'hub di Bergamo, capitale delle low cost che apre a mezzo mondo – sarà una destinazione «annuale», come confermato da Intrieri. Una novità importante, considerata la pecca del San Francesco che dal suo importante rilancio nel 2022 ha comunque sempre scontato un inverno decisamente di appeal inferiore.

LE PROSSIME DESTINAZIONI
Come? Proprio grazie alla macchina di Aeroitalia che farà base sulla pista ai piedi di Assisi. «Un aereo fisso a Perugia – ha chiarito la presidente Donatella Tesei – significa non solo collegamenti giornalieri con la Lombardia, ma anche maggiori opportunità di utilizzo dell'aeromobile. E non solo. Questo impegno sarà garanzia di quella qualità e stabilità del servizio a cui puntiamo per allargare ulteriormente l’utenza dello scalo e le ricadute economiche che sta portando al nostro territorio. E non sono escluse con la stessa compagnia ulteriori rotte». C'è pure l'assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche a gioire dei risultati, ma le bocche sono cucite. Impossibile far sbottonare anche Antonello Marcucci, il presidente del cda della Sase, la società che gestisce il San Francesco, sulle nuove destinazioni sognate per il San Francesco. Ma la scaramanzia non ferma le domande e da Sant'Egidio c'è chi è certo che a breve (brevissimo) si annuncerà anche lo scalo su Torino, per la soddisfazione di chi viaggia per lavoro verso il Piemonte e magari per un nuovo accordo tra le città del cioccolato.
Ma non solo.

Perché nel carnet di Sase e Regione, sempre via Aeroitalia, c'è anche la Francia. La destinazione che appare al momento più vicina può essere Nizza, ma chi sogna un weekend sotto la torre Eiffel non resterà deluso. Ci sarebbe in ballo – qui il condizionale è d'obbligo – anche un progetto su Parigi e il suo Charles De Gaulle, nel cuore della città. Se vanno a dama alcuni incastri, entro la prossima primavera Perugia e Parigi parleranno la stessa lingua.

L'IMPEGNO
Nel frattempo la Sase si prepara a presentare il nuovo piano industriale 2024/2027. Già elaborato, come noto prevede il raddoppio dei 500mila passeggeri dello scorso anno e investimenti di 10 milioni di euro «a favore dell’adeguamento strutturale dello scalo», per dirla con la Tesei, per ospitare il milione di transiti auspicato. Con la soddisfazione del presidente Marcucci, che ragiona sull'impegno per la sostenibilità ambientale, con una importante limitazione delle emissioni di anidride carbonica dei nuovi aeromobili e la promessa che i modelli ora di stanza a Perugia (la flotta di Aeroitalia è composta da Boeing 737 e Atr 72/600) siano «sicuri e comodi». Sotto lo sguardo attento anche del direttore del San Francesco Umberto Solimeno, Marcucci chiude: «Ribadiamo la nostra determinazione nel perseguire l’obiettivo del consolidamento e della crescita del traffico, fornendo al contempo servizi di alta qualità ai passeggeri e alle compagnie aeree». E l'aeroporto internazionale dell'Umbria incassa sul finale anche i complimenti di Intrieri: «Non si è mai vista nella storia dell'aviazione una crescita così esponenziale come a Perugia».

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