Perugia, rivoluzione sul mercato: Molina ultimo colpo. Ardemagni resta e rifiuta la Ternana. Chi va fuori rosa?

Matteo Ardemagni
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Lunedì 1 Febbraio 2016, 23:35
PERUGIA - Sei arrivi e sei partenze: eccola, la nuova rivoluzione del Perugia sul mercato. Intense le ultime ore di mercato, con il trio Santopadre-Goretti-Pizzimenti a Milano per mettere a segno le ultime operazioni in entrata e soprattutto quelle in uscita. L'ultimo colpo è stato quello a lungo invocato dal tecnico Bisoli, con Molina che arriva a rinforzare il centrocampo. Dunque: Milos, Bianchi, Monaco, Prcic, Aguirre e Molina nella casella arrivi mentre Lanzafame (ceduto al Novara), Salifu (Brescia), Di Carmine (Entella), Joss (Juventus, giocherà nella Primavera), Filipe (Partizan Tirana) e Boscolo (Melfi) hanno riempito quella delle partenze.

Squadra dunque rinforzata, anche se a fronte della cessione di tre giocatori di proprietà ne sono arrivati quattro in prestito, ma il momento delle decisioni non è ancora finito: per rispettare i parametri della Lega di 18 giocatori “over 21” infatti uno dei grifoni in rosa dovrà necessariamente essere messo fuori rosa. Su chi si indirizzerà la scelta? Inizialmente si pensava ad Ardemagni, dal momento che nella convulsa ultima giornata di mercato era rimbalzata la voce da Milano che la società lo avesse messo di fronte all'alternativa «accetti una destinazione o vai fuori rosa» ma poi la scelta potrebbe cadere su un altro grifone e in particolare Comotto, cui potrebbe venir offerto di entrare nello staff dirigenziale con sei mesi di anticipo rispetto ai programmi.

Di certo, la partenza di Ardemagni sembrava fatta a un certo punto ma da quanto si è appreso da Milano il bomber avrebbe rifiutato tutte le proposte (compresa anche quella della Ternana) dopo che non era andata più in porto la trattativa con il Vicenza per restare a Perugia e dimostrare di poter essere decisivo in questa seconda parte della stagione nonostante gli arrivi di Bianchi e Aguirre in questo momento lo facciano partire in seconda fila nelle gerarchie di Bisoli. Ma chissà che non finisca come con Taddei, da indesiderato a punto fermo della squadra.

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