Perugia, il questore Bellassai al Messaggero: «Fondamentale muoversi ascoltando le istanze dei cittadini»

Giuseppe Bellassai, questore di Perugia
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Sabato 18 Dicembre 2021, 12:54

PERUGIA - «L’emergenza principale avvertita arrivando da fuori a Perugia? Dal primo giorno sento dire spaccio-Fontivegge. Quindi dico questo. Ma non è soltanto questo. Sicuramente lo smercio di droga nelle zona della stazione è un problema importante ed è fondamentale muoversi in relazione alle esigenze e alle istanze della cittadinanza. Ma non dobbiamo perdere di vista il quadro generale. Nel senso che il questore è autorità di pubblica sicurezza di tutta la provincia, quindi è questore anche di Gubbio o di Città della Pieve. E anche in quello di tenere sotto controllo fenomeni criminali più ampi che possono rovinare una realtà come questa, che rispetto ad altre ha criticità ma è ancora tutto sommato abbastanza ordinata».
Operativo. Questa la sensazione ascoltando le considerazioni e osservando le prime mosse del questore, Giuseppe Bellassai. Appena da qualche settimana in città eppure, mutuando l’espressione dal calcio, la mano già si vede. «Sto ancora studiando - ammette al Messaggero - ma una mia idea me la sono fatta». C’è un derby in arrivo («i ragazzi sono molto bene preparati, sanno come funzionano le cose»), ci sono i super controlli anti Covid da potenziare durante queste feste di Natale, ci sono l’allerta furti e l’ordine pubblico, c’è infine da respingere gli assalti della criminalità organizzata a caccia di imprese in difficoltà o di appalti per i soldi del Pnrr. Tante sfide, una certezza comune: «La macchina deve funzionare a livelli adeguati alle necessità per dare sempre risposte alle istanze che vengono dai cittadini».
Le infiltrazioni criminali non sono un miraggio. «Dai livelli centrali le indicazioni arrivano continuamente - continua il questore -. Siamo attrezzati per poter valutare tutto quello che ci accade attorno, anche perché siamo strutturati in questo senso con una prefettura molto attenta e una procura distrettuale molto attenta. Uffici investigativi ma anche una Divisione anticrimine che si occupa della lettura di aziende che con l’antimafia si fanno avanti per acquisire determinati appalti. Non amo sentire parlare di realtà tranquilla. Perché se la realtà è tranquilla va ancora più monitorata. Le criminalità ha solo l’obiettivo di fare soldi e si insediano laddove trovano terreno».
Produrre sicurezza: il questore punta forte su questo concetto. Per questo con il suo arrivo è nato il progetto Borghi sicuri: «Il questore è autorità di pubblica sicurezza provinciale. Il fatto che abbiamo dei presidi in alcuni comuni indica che per abitanti, territorio e fenomeni criminali necessitano di una particolare attenzione. È un dovere il nostro porsi a disposizione di tutte le comunità e di essere riferimento di popolazioni e amministrazioni comunali. Creare un contatto diretto con i sindaci è decisivo per me. Per questo andrò in tutti i comuni della provincia. Il progetto vuole fare capire che se ci sono necessità la polizia vuole essere interlocutore. Se c’è una questione di sicurezza siamo tenuti a farlo».
Ovviamente poi c’è un capoluogo che ha numeri ed esigenze particolari. «Serve un concetto nuovo di sicurezza - continua Bellassai - non è soltanto reale ma quella percepita. La rassicurazione che possiamo dare alla comunità è importante. Dobbiamo produrre sicurezza e nella maniera migliore possibile. Nel concetto di sicurezza percepita anche i media una parte importante. Una funzione di sentinelle per certi versi anche più globale di noi».
«Sono tante le cose da fare» ammette Bellassai.

E tra queste le priorità sono la normativa Covid e la guerra alle bande dei furti da far rispettare. E per giunta sotto Natale. «I servizi anti Covid che non possono essere assolutamente distolti. Sui furti stiamo facendo dei servizi ad hoc partendo da situazioni già segnalate e continueremo a farli, ovviamente in sinergia con le altre forze dell’ordine, finché l’emergenza lo richiederà».

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