L'assessore Merli:«L'anno che verrà è stata un'occasione storica per Perugia. Esame superato. Pronti ad altri grandi eventi. La Fontana Maggiore sta benissimo»

Un momento del concertone a piazza IV Novembre
di Luca Benedetti
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Martedì 3 Gennaio 2023, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 09:57

Luca Merli, assessore alla Sicurezza e Protezione Civile è stato l’uomo di palazzo dei Priori per L’Anno che verrà. Porta a casa non solo i complimenti di Amadeus in diretta tv, ma anche il successo dell’operazione in chiave Comune, tra polemiche e applausi.
Assessore Merli, rifarebbe tutto fino all’ultima transenna?
«Assolutamente sì».
Ma ha pensato mai, in quei giorni, tra polemiche e piani sicurezza, chi ce lo ha fatto fare?
«Mai. L’Anno che verrà è un evento in cui abbiamo sempre creduto. E abbiamo sempre creduto nel fatto che una visibilità come quella garantita dall’evento Rai più visto dopo Sanremo non potevamo perdercela».
Ma non è che avrete speso un po’ troppo per fare centro?
«Macché. L’intervento degli enti pubblici è stato equilibrato e proporzionato ad eventi come quello. Con costi nettamente inferiori agli spot che passano nelle trasmissioni televisive più popolari».
Sicuro che dal 12 dicembre fino al 30 non ha mai passato una notte in bianco?
«Non una, ma due. Il 29 e il 30 in effetti ho dormito male. Da una parte c’era la preoccupazione che tutto andasse nel migliore dei modi, dall’altra l’emozione di regalare alla città un grande evento».
A proposito, siete pronti per farne un altro? Qualche politico ha già lanciato il sondaggio sui social...
«Siamo pronti nel senso che abbiamo la consapevolezza che, per il bene del territorio e della comunità, Perugia è in grado, e lo ha dimostrato, di accogliere qualsiasi grande evento».
Certo, lo stress test per struttura comunale e centro storico è stato tosto. Non è che adesso Umbria Jazz sembrerà uno zuccherino?
«Calma, calma. Ci troviamo di fronte a due eventi di tipo nettamente diverso. L’Anno che verrà si giocava in una serata di tre ore, Uj è spalmata nel tempo. Devo dire che la macchina dell’evento di Capodanno ha funzionato come un orologio di alta precisione».
Merli, come sta la Fontana Maggiore?
«Sta benissimo, ci mancherebbe. Credo che anche un palco maestoso come quello abbia perso la scena nel confronto con la Fontana Maggiore. Ha ragione un mio amico, Gianluca Mencacci che nei giorni in cui infuriava la polemica sui social ha scritto queste parole che faccio mie: “Tu sei più grosso ma sappi che io sono più bella. Te la presto questa piazza, per pochi giorni, per una notte. Te la presto perché molti la vedranno da vicino e da lontano. Ma ricordati che tra cento anni si ricorderanno ancora e solo di me...”».
Alcuni commercianti si sono trovati in difficoltà sopratutto il 30 e il 31 con corso Vannucci blindato
«Ci sono state poche criticità che abbiamo sanato. Oggi riceviamo complimenti e ringraziamenti, fiduciosi del fatto che l’evento porterà a Perugia tanta gente con conseguente benessere per le attività del territorio».
Cosa resta di questi venti giorni tra palco e realtà?
«Un po’ di stanchezza fisica ampiamente ripagata dalla soddisfazione di aver fatto un grande lavoro. Di aver fatto vedere le meraviglia di Perugia e dell’Umbria e che le scelte fatte sono state fatte nell’interesse della città, non certo per dividere».
Amadeus è sembrato soddisfatto in tv. Anche dopo?
«I dati di ascolto credo che lo abbiamo reso felice.

Come abbiamo visto l’entusiasmo dello staff Rai e di una città che ha meravigliosamente abbracciato un evento che per Perugia è stato straordinario».

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