PERUGIA - «Ti tiro una scarpa». «Te lo devo dire io che devi interessarti al paziente, è c...?». «Questa deficiente che viene qui a fare non so cosa». «Il vostro sentimento doveva essere quello di sentirvi totalmente inadeguati, che c... che siamo». E via così. Oltre «venti ore» di insulti raccoIti un file audio e poi pubblicati: è bufera alla scuola di specializzazione in Neurologia. Insulti agli specializzandi e violazioni nel loro orario di impiego è quanto contesta alla direttrice della Scuola di specializzazione in Neurologia e del relativo reparto dell’ospedale di Perugia l’Associazione liberi specializzandi. Che ha inviato una mail con gli audio a diversi soggetti, tra cui il rettore dell’Ateneo, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, l’Ordine dei medici ma anche alla Procura della Repubblica e all’Ispettorato del lavoro.
Insulti agli specializzandi, l'audio da 20 ore
Rispondendo all’ANSA, il segretario dell’Associazione Massimo Minerva ha spiegato di essere stato contattato da alcuni medici del reparto. «Mi hanno parlato degli insulti ricevuti - ha detto - e ho chiesto loro di documentare quanto sostenevano. Lo hanno fatto con un audio di circa 20 ore e una sintesi di cinque minuti». «Un’antologia di insulti ed improperi» che la professoressa «somministra quotidianamente a coloro che lei avrebbe il dovere istituzionale di formare» è stato sostenuto nella mail di denuncia. «Riteniamo questa pratica indegna di un Paese civile - si legge ancora nel testo -, in quanto lesiva della dignità degli specializzandi e nessuna ragione formativa e deontologica permette che la dignità delle persone venga lesa in tal modo». L'estratto degli insulti è stato pubblicato nella mattinata di venerdì sul sito dell'associazione: si sente la direttrice della scuola urlare e rivolgersi in modo minaccioso agli specializzandi, sottolineando a male parole e in modo particolarmente offensivo eventuali errori o atteggiamenti sbagliati.
«Siamo inoltre in possesso - denuncia ancora l’Als - di timbrature di servizio in cui in un singolo mese sono state effettuate più di 340 ore».