Minacce e violenze contro moglie e figlio condannato a 8 anni

Minacce e violenze contro moglie e figlio condannato a 8 anni
di Elena Ganelli
2 Minuti di Lettura
Giovedì 5 Maggio 2022, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 11:20

APRILIA - Otto anni e mezzo di carcere per una inaudita serie di abusi e violenze nei confronti della moglie e del figlio piccolo. Questa la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Latina nei confronti di un 42enne originario della provincia di Caserta ma residente ad Aprilia che è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale sulla moglie, maltrattamenti anche sul figlio e lesioni aggravate con la recidiva reiterata.
 

P.I. le iniziali sono una forma di tutela delle vittime era finito agli arresti domiciliari ad aprile dello scorso anno dopo che aveva sistematicamente violato il divieto di avvicinamento disposto dal magistrato in seguito alla denuncia della donna. Era stata lei a raccontare ai carabinieri che dal 2018 fino a marzo 2021 il 42enne aveva creato un clima di terrore in casa che coinvolgeva anche il figlio minorenne della coppia. Insulti pesanti, minacce di morte davanti al bambino tipo «uccido tua madre se arrivano i carabinieri» e anche minacce di dare fuoco alla casa, accuse di non essere una buona madre oltre a percosse, «tutti atti si legge nel capo di imputazione legati da un nesso di abitualità diretti a rendere mortificante la convivenza».


Tanto che quando la moglie aveva cercato di mettere fine al rapporto a febbraio dello scorso anno, dopo l'allontanamento dall'abitazione familiare, aveva cercato di entrare con la forza nell'abitazione e le aveva messo le mani al collo poi aveva impugnato un martello e le aveva detto che le avrebbe spaccato la testa. In quell'occasione l'aveva anche ferita provocandole lesioni che avevano richiesto le cure dei medici della clinica Città di Aprilia con un referto di dieci giorni di prognosi. Dalla sua furia non si era salvato neppure il bambino schiaffeggiato con violenza tale da provocare una contusione al volto e un leggero trauma cranico. Infine c'è anche un episodio di violenza sessuale avendo costretto la moglie a subire un rapporto con la forza.

Alla fine ad aprile era arrivata la misura cautelare che lo aveva posto agli arresti domiciliari. Ieri la conclusione del processo che si è svolto, su richiesta dell'accusa, con il giudizio immediato. Il pubblico ministero Marco Giancristofaro a conclusione della sua requisitoria ha chiesto una condanna a otto anni di carcere anche alla luce di una serie di aggravanti quali i precedenti dell'uomo e la circostanza di avere commesso i reati nei confronti della moglie e del figlio. Il primo collegio penale, presieduto da Gian Luca Soana, al termine di una lunga camera di consiglio è andato oltre la richiesta del pm e ha emesso un verdetto ancora più severo condannando il 42enne a otto anni e sei mesi di reclusione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA