«Riapro il 20 agosto», ha scritto nel cartello affisso in vetrina la signora del negozio di abbigliamento di fronte alla chiesa di San Domenico. Affrettarsi e fare provviste, il centro chiude per ferie per un paio di settimane: per carità, i supermercati resisteranno, i negozi, invece, cedono al solleone. Vanno al mare anche proprietari e commesse dei negozi di abbigliamento, con buona pace dei saldi, iniziati un mese fa: «Tanto sono andati male comunque».
A passeggio nel cuore della città, da Borgo XX giugno a salire su, le scalette di Sant’Ercolano, via Oberdan, corso Vannucci e via Bonazzi: la somma di negozi, bar e botteghe che vanno in vacanza - o ci sono già - arriva a quota 20.
«No, non è ché la crisi non c’è - spiega Sergio Mercuri, di Confcommercio - i turisti in città torneranno il 20 agosto, non prima. I negozi chiudono perché non c’è nessuno in giro. Alcuni ne approfittano anche per concedere le ferie dei dipendenti. Secondo me, piuttosto, il punto su cui dobbiamo essere più attenti è il fatto di organizzarci per tenere sempre aperti i negozi quando vengono organizzati eventi: su questo sì, occorre fare attenzione».
Da domani l’intero corso Cavour pare aver deciso di andarsene al mare, tutto insieme. «Beh io sono abituato a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno - dice Orfeo Ambrosi, presidente dell’associazione Borgo Bello - se i negozi chiudono vuol dire che possono permetterselo, e comunque i servizi di prima necessità sono assicurati. Poi consideriamo che a settembre abbiamo quattro eventi che animeranno il quartiere». Rifacciamo il giro, dal Frontone a piazza Italia: l’erboristeria, il bar, la bottega di restauro, la copisteria, la tappezzeria, il negozio d’abbigliamento - quello pieno di griffe - la libreria e la pizzeria: da domani tutti chiusi.
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