Penna in Teverina, cacciatori di frodo presi con le mani nel sacco. Denunciati in due

Penna in Teverina, cacciatori di frodo presi con le mani nel sacco. Denunciati in due
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Lunedì 15 Gennaio 2024, 16:12

PENNA IN TEVERINA Caccia alla quaglia illegale. Denunciati due bracconieri. Un'operazione condotta dai carabinieri forestali di Amelia che a conclusione di un'indagine hanno colto con le mani nel sacco due cacciatori che utilizzavo un richiamo acustico per cacciare le quaglie.

Un dispositivo illegale, che gli permetteva di radunare in un'area circoscritta un gran numero di volatili e riuscire ad abbatterne la maggior parte.

L'indagine è scaturita dalle segnalazioni di alcuni cittadini che si lamentavano per un forte suono elettronico proveniente da un campo incolto, nelle vicinanze del Tevere.

Dopo aver effettuato un'ispezione, i militari hanno individuato il dispositivo ancora in funzione, accuramente nascosto nella vegetazione. 
Dalle verifiche sul macchinario è emerso che era programmato per accendersi e spegnersi automaticamente in modo da attivarsi soltanto durante le ore notturne permettendo così ai cacciatori, durante l’orario di caccia consentito e a registratore spento, di abbattere le quaglie richiamate dal segnale sonoro durante la notte.

Un sistema ingegnoso ma illegale, sia in Italia che in Europa, proprio per la sua capacità di richiamare in un stesso punto decine e decine di volatili, aumentando in modo considerevole la percentuali di abbattimento. 

Dopo aver disattivato il dispositivo, i militari si sono messi sulle tracce dei bracconieri.

I due sono stati individuati nelle prime ore del mattino, quando si sono recati nel punto in cui era nascosto il richiamo e hanno riattivato il segnale. 

I cacciatori sono stati quindi ddenunciati per aver utilizzato mezzi vietati ai fini dell’attività venatoria, in violazione della legge 157/92 sul prelievo venatorio.

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