Il cardiochirurgo Pardini: «Pazienti trasferiti da Perugia a Roma per un Ecmo ma a Terni si fa da dieci anni»

Il cardiochirurgo Pardini: «Pazienti trasferiti da Perugia a Roma per un Ecmo ma a Terni si fa da dieci anni»
di Vanna Ugolini
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Mercoledì 10 Marzo 2021, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 22:22

Era diventato una questione politica il trasferimento di due pazienti di Perugia a Roma. Il Pd aveva chiesto se questo era avvenuto perchè non c'erano più posti in terapia intensiva.

L'assessore alla Sanità Luca Coletto aveva risposto che i due pazienti, con problemi respiratori, erano stati mandati al Gemelli e al Sant'Andrea perchè «dovevano essere sottoposti a una terapia di ossigenazione extracorporea per cui è risaputo che Perugia non è all'avanguardia». Alla risposta di Coletto si era aggiunta quella della goveratrice Tesei:«Trattandosi di pazienti giovani, di 56 e 48 anni, il trasferimento agli ospedali Gemelli e Sant'Andrea, ha rappresentato una ulteriore chance di cura», aveva detto.

«Peccato che a Terni quel tipo di terapia si faccia da dieci anni e con ottimi risultati - spiega Alessandro Pardini, cardiochirurgo che a Terni ha scritto un pezzo di storia della medicina umbra - Sono dieci anni che a Terni si curano pazienti che hanno infezioni respiratorie gravi con la respirazione extracorporea.

Non ho capito perchè l'ospedale di Terni non sia stato coinvolto».

A maggior ragione in tempi di risorse scarse e in un periodo in cui si parla ai quattro venti di fare sinergie. I casi, purtroppo, possono essere due: o si è voluto scavalcare volutamente Terni oppure nemmeno si sapeva di questa possibilità, considerato che il posto per i due pazienti c'era: «Sì, ho parlato con i colleghi, sarebbero stati pronti per farlo. Ci sono due Aziende sanitarie, un Ecmo (così si chiama la tenica dell'intervento di cui avevano bisogno i due pazienti) si sarebbe potuto fare benissimo a Terni. E' stupefacente che due pazienti vengano trasferiti a Roma e non a Terni - prosegue Pardini. Che brutta immagine abbiamo dato a Roma. Invece a Terni abbiamo curato anche tanti pazienti che venivano dal Lazio Nord, con ottimi risultati. E poi si parla di intese e dipartimenti interaziendali. Questa dell'Ecmo è una cosa di cui Terni ha una grossissima esperienza ed è stupefacente che non venga consultata. Se c'è una competenza specifica in regione perchè non utilizzarla? Dov'è finito l'amor proprio dei ternani? Se io fossi stato ancora a Terni mi sarei fatto sentire. Ho anche scritto due righe al direttore generale che non ne sapeva nulla. Sembra quasi che della città non interessi a nessuno».
Il peso specifico di una provincia si difendere anche valorizzando le competenze che ha. Rivolgiamo la domanda del dottor Pardini a tutta la classe dirigente ternana: a chi sta a cuore l'interesse di Terni?

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