Per la gestione del parco di Cardeto si cambia modello. Non ci sarà una concessione pluriennale ma un contratto di servizi della durata minima di due anni.
E’ quanto emerge a conclusione dell’iter per l’affidamento in house providing alla società Terni Reti, la partecipata del Comune che gestisce già parcheggi, ztl e aviosuperficie che, unica, ha presentato una manifestazione d’interesse. Contemporaneamente alla prosecuzione dei lavori di sistemazione del parco, infatti, è andata avanti anche la procedura per la scelta del gestore.
Procedura che, in una prima fase, si è conclusa mercoledì scorso con una novità: “bocciato” l’affidamento in concessione pluriennale e rinviata al consiglio comunale la scelta di un diverso modello di gestione. Una conclusione che è frutto di una serie di considerazioni che hanno portato Terni Reti, lo scorso 8 dicembre, a comunicare al Comune la conferma del formale interesse all’affidamento della gestione del parco Galigani a Cardeto e della relativa impiantistica sportiva a partire dalla fine dei lavori di riqualificazione, mediante perà l'affidamento di un contratto di servizio, anziché una concessione per una durata sperimentale di due anni. Un cambio di “strategia” dovuto in primis “alle mutate condizioni macroeconomiche derivanti dai costi di approvvigionamento”, come si legge nella nota inviata al Comune, ma anche dal fatto che “l’edificio ristorante non sarà fruibile nel periodo di vigenza dell’eventuale contratto di affidamento a Terni Reti” e questo genera da un lato minori entrate e dall’altro, disagi inevitabili nell’avere un cantiere all’interno del parco.
In altre parole la partecipata ha proposto di passare da un possibile affidamento in house di una concessione pluriennale a un contratto di servizi, sempre in house, di breve durata. Questo nell'attesa che si concludano i lavori anche della palazzina ristorante al termine dei quali si potrà pensare in maniera più completa ad un piano economico finanziario più sostenibile negli anni visti comunque gli alti costi fissi di manutenzione della struttura.
Preso atto di questa situazione il responsabile unico del procedimento ha concluso negativamente la procedura indetta, essendo venute meno le condizioni per poter procedere all’affidamento in house providing della concessione pluriennale per la gestione del parco, rinviando al consiglio comunale la definizione di un modello di gestione sperimentale di almeno due anni.