Orvieto, cellulare in faccia e dita delle mani spezzate: massacrata di botte dal compagno sull'A1. La figlia di 10 anni chiama la polizia e la salva

Orvieto, cellulare in faccia e dita delle mani spezzate: massacrata di botte dal compagno sull'A1. La figlia di 10 anni chiama la polizia e la salva
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 5 Gennaio 2024, 00:02

ORVIETO - Rischia la vita per le botte del compagno durante il viaggio in autostrada da Bolzano a Napoli per festeggiare il capodanno.

A salvare la giovane donna, col volto pieno di sangue e le dita rotte, la polizia stradale di Orvieto. A dare l’allarme la figlia di 10 anni.

Per lui si aprono le porte del carcere, dal quale uscirà con un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e un divieto di avvicinamento ai luoghi in cui la donna vive e lavora.

La violenza esplode la sera del 28 dicembre lungo l’autostrada del sole.

Alla guida dell’auto c’è la donna, accanto il compagno e nel sedile posteriore la figlia di lei. Destinazione Napoli per brindare al nuovo anno. Da festeggiare però c’è ben poco perché l’uomo, che da tempo riserva alla compagna una vita d’inferno, mostra di nuovo tutta la sua violenza.

Durante il viaggio in autostrada lui torna ad accusarla, come ha fatto altre volte, di averlo tradito.

Grida insulti irripetibili finché la donna decide di arrestare la vettura in un’area di servizio a sud di Orvieto.

«Basta con queste accuse che non hanno un fondamento - grida lei stremata dalla violenza verbale del compagno. Scendi dalla macchina e trova qualcuno per raggiungere Napoli. Io e mia figlia torniamo a casa».

La determinazione della donna scatena la reazione violenta di lui, che in quei minuti sta spiando il suo telefonino a caccia delle prove dei tradimenti. Le lancia lo smartphone in faccia e la colpisce a uno zigomo.

La vittima inizia a temere per la propria vita. Capisce che non si può perdere tempo, implora la sua bambina di chiamare la polizia.

Due pattuglie della polizia stradale di Orvieto si precipitano nel luogo indicato dalla bimba, che resta al telefono con l’operatore che la intrattiene per avere informazioni in tempo reale sull’evolversi di una situazione che rischia di finire male.

Quando arrivano gli agenti l’uomo è chino sull’auto e si finge pentito. Al posto di guida c’è la vittima. Piange, ha il volto pieno di sangue, ha due dita fratturate e lesioni che non si possono nascondere.

La polstrada chiama i soccorsi, un’ambulanza del 118 trasporta la donna all’ospedale di Orvieto. Qui i sanitari le riscontrano la frattura delle dita medie di entrambe le mani, contusioni ed escoriazioni e una vasta ferita al volto causata dal lancio del telefonino in faccia.

Il suo aguzzino viene caricato sull’auto della polizia e portato negli uffici della stradale di Orvieto. Uscirà dopo un paio d’ore con le manette ai polsi scattate su provvedimento del pm di turno della procura ternana.

In sede di udienza per direttissima il giudice convalida l’arresto e dispone la scarcerazione del compagno violento in attesa dell’udienza di merito. Il giudice dispone la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi in cui la compagna, massacrata di botte senza pietà, vive e lavora.

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