Orvieto ha presentato il suo dossier di candidatura a Capitale della Cultura 2025. Venerdì 31 marzo la proclamazione

"Meta meraviglia. La cultura che sconfina", il progetto di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025 della città di Orvieto illustrato a Roma, Palazzo Venezia.

Orvieto ha presentato il suo dossier di candidatura a Capitale della Cultura 2025. Venerdì 31 marzo la proclamazione
di Monica Riccio
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Mercoledì 29 Marzo 2023, 13:28

Appassionata, ma anche ferma e decisa, e si, anche emozionata. Roberta Tardani, sindaca della città di Orvieto, è salita in fascia tricolore, al leggìo nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia al Ministero della Cultura, nella mattina di martedì 28 marzo, alle 9, e ha portato Orvieto a Roma.

L'audizione. Ha presentato, nello spazio dedicato alla città di Orvieto, "Meta meraviglia. La cultura che sconfina", il progetto di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025. E con lei c'era tanta Orvieto: i membri del comitato scientifico a sostegno della candidatura, numerosi cittadini orvietani, vari rappresentanti di associazioni, alcune personalità politiche e di spicco della cultura orvietana, qualche sindaco dei comuni del comprensorio e la presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza. In realtà l'Orvieto che, almeno con il cuore, era lì accanto alla sindaca era ancora di più perché in tanti hanno seguito l'audizione in diretta streaming dal canale YouTube del Ministero della Cultura, scuole comprese.

Lunedì era stata la volta delle audizioni di presentazione dei progetti di Agrigento, Aosta, Assisi, Bagnoregio e Monte Sant'Angelo, mentre ieri si sono presentate alla commissione che venerdì proclamerà la Capitale italiana della Cultura 2025, Orvieto, Pescina, Roccasecca, Spoleto e Asti. Un'ora circa lo spazio per ogni città, con la prima parte a presentare il progetto e la seconda a rispondere alle domande della commissione.

L'emozione. «A Roma abbiamo portato la città, quello che orgogliosamente siamo e quello che ambiziosamente vogliamo essere – ha detto al termine dell'audizione la sindaca Tardani – è stata una grande emozione». La tensione è un po' svanita ma Roberta Tardani è ancora emozionatissima: «E' stata davvero una grande emozione. Abbiamo dimostrato, credo, che il lavoro fatto era un lavoro corale, frutto di un impegno collettivo di tutta la città. Abbiamo davvero portato Orvieto a Roma. Credo che questo sia stato un lavoro che proseguirà nel tempo – aggiunge - perché quello che abbiamo costruito in questi anni è sicuramente un valore. Al di la come andrà la candidatura – dice ancora - credo che dobbiamo proseguire su questa strada. Ci siamo emozionati tutti, ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al progetto, tutti gli orvietani che erano presenti e che con me hanno vissuto questo momento e tutti coloro che erano collegati sul canale YouTube del Ministero della Cultura, in particolare i bambini delle scuole.

Ci stanno arrivando tanti messaggi di emozione, di felicità – ha spiegato - questo è lo spirito giusto e il sentimento che deve coinvolgere la città. La nostra – ha spiegato la prima cittadina - è una proposta che sappiamo di poter sostenere e gestire e che può diventare modello per le città creative fondate su questa nuova visione della cultura come opportunità per mettere a sistema il proprio potenziale e le proprie energie».

E ora? «Adesso aspettiamo venerdì – dice sorridendo un po' più distesa - siamo comunque soddisfatti, emozionati, felici. Grazie Orvieto!». La proclamazione della Capitale italiana della Cultura 2025 avverrà a Roma, venerdì alle 11 alla Sala Spadolini del Ministero della Cultura.

Il dossier di candidatura. "Meta Meraviglia La cultura che sconfina". Presentato a Palazzo Venezia a Roma, il dossier di candidatura di Orvieto a Capitale italiana della Cultura 2025. Orvieto come crocevia di culture, incontro di mondi e di connessioni culturali, sociali, storiche, geografiche, virtuali. La cultura sconfina, ovvero apre a nuove visioni e orizzonti sostenibili, attiva processi creativi partecipati con giovani, cittadini permanenti e temporanei, nomadi digitali e turisti. La prospettiva della proposta è basata sull’ecologia culturale che pone l’accento sull’equilibrio degli aspetti storico-culturali, ambientali, sull'identità del luogo, le sue comunità e il valore delle relazioni. La strategia culturale punta a sperimentare diversi linguaggi per promuovere esperienze di comunità e per far crescere, consolidare processi generativi, partecipati, transgenerazionali, interculturali, inclusivi e sostenibili attraverso la cultura. La proposta individua 6 assi strategici e 13 linee di intervento, a loro volta generativi di 12 azioni specifiche che promuovono: un’ottica integrata e sistemica dei beni e delle attività culturali, la partecipazione attiva anche attraverso processi creativi e co-creativi, il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, in termini di crescita, produzione e partecipazione, nuove narrazioni, interpretazioni con il coinvolgimento degli artisti, strumenti innovativi, protagonismo dei giovani nella vita culturale di Orvieto.

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