San Venanzo, operaio tuderte di 63 anni muore colpito da un braccio meccanico

San Venanzo, operaio tuderte di 63 anni muore colpito da un braccio meccanico
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Lunedì 2 Ottobre 2023, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 09:15

Ennesimo incidente mortale sul lavoro in Umbria, questa volta è accaduto a Collelungo di San Venanzo, in un’area privata, dove è deceduto Danilo Sordini, un operaio di 63 anni di una ditta edile di Marsciano specializzata nella realizzazione di palificazioni in cemento armato.
Secondo quanto appurato dalle prime sommarie indagini dei carabinieri, l’uomo stava manovrando il macchinario cingolato, appena scaricato da un mezzo pesante, quando sul terreno scosceso la trivella si è piegata su un lato, sbilanciata dall’alto braccio meccanico, fino a colpire Sordini. Il trauma da schiacciamento si è rivelato fatale e l’operaio è morto sul colpo, malgrado l’allarme lanciato dai colleghi e l’arrivo nel giro di pochi minuti degli operatori del 118.
Per l’operaio, pensionato che da tempo collaborava con la ditta del cognato, sposato e con una figlia grande, non c’è stato niente da fare. La trivella lo ha schiacciato uccidendolo sul colpo.
L’incidente è accaduto intorno alle 12, Danilo Sordini, residente a Todi, era al lavoro per il consolidamento di alcune fondamenta. Lavori iniziati soltanto pochi giorni fa per il consolidamento delle fondamenta di una villetta di proprietà di una coppia di pensionati romani. Gli scavi, non ancora iniziati, dovevano servire ad istallare alcuni micropali per rafforzare uno dei muri esterni dell’abitazione. Un lavoro che Sordini, operaio edile specializzato con quaranta anni di esperienza, conosceva bene e svolgeva regolarmente
Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della locale stazione e quelli della compagnia di Orvieto, mentre dell’incidente mortale è stato avvisato il sostituto procuratore Raffaele Pesiri che ha ordinato di effettuare l’autopsia sul corpo dell’uomo per determinare la causa del decesso e aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato per ora senza indagati di omicidio colposo.
Sequestrata l’area ed i macchinari. 
Le indagini vertono anche sul ruolo di Daniele Sordini nell’azienda de cognato e sul tipo di attività che poteva svolgere o meno all’interno del cantiere che era stato appena aperto per costruire la villetta.

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