Orvieto dice «no alla guerra». Centinaia gli studenti a piazza Cahen per manifestare vicinanza all'Ucraina

Orvieto dice «no alla guerra». Centinaia gli studenti a piazza Cahen per manifestare vicinanza all'Ucraina
di Monica Riccio
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Mercoledì 2 Marzo 2022, 18:20

No alla guerra. Senza se, e senza ma. Lo hanno gridato forte stamani a Orvieto, mercoledì 2 marzo, gli oltre cinquecento studenti del Liceo Artistico, del Classico e delle Scienze Umane, del Professionale e Alberghiero. Insieme, gli uni accanto agli altri in una manifestazione che si è tenuta a piazza Cahen, un incontro pacifico, solare, un "no war Ucraina" affidato ai cartelli, alla musica, alle parole, alla poesia, agli striscioni, all'abbraccio fraterno ai propri compagni che in quella terra lontana, ma non troppo, hanno ancora nonni, parenti, amici.

«Siamo qui come forma di dissenso verso gli accadimenti che hanno coinvolto l'Ucraina - dice per tutti Bernardo, 19 anni, rappresentante di istituto e studente del Liceo delle Scienze Umane - siamo qui a ribadire che siamo contrari, come vorremmo fossero tutti, all'utilizzo della violenza e delle armi per le risoluzioni dei conflitti politici. Siamo vicini a tutta la popolazione ucraina, a loro va tutta la nostra solidarietà».

Con i ragazzi anche tanti docenti, non solo in disparte per dovere di sorveglianza, ma anche attivi, propositivi e partecipi.

Tutto intorno le forze dell'ordine, ma ordine c'era in piazza, ordine e voglia di pace, voglia di musica, di cielo azzurro, di strette di mani, di abbracci. 

«Hanno organizzato tutto i ragazzi in poco tempo ma con grande impegno e senso di responsabilità - afferma una docente del Professionale - siamo qui con loro e con il popolo ucraino».

«Quello che stiamo vedendo in questi giorni - ha detto loro la sindaca Roberta Tardani che ha voluto essere presente e salutare i ragazzi scesi in piazza - civili uccisi dalle bombe, migliaia di persone in fuga dalle loro case, è inaccettabile. Voi ragazzi con i vostri striscioni, le canzoni le letture e le poesie recitate in piazza esprimete tutto il dolore e l'indignazione nei confronti di quello che sta succedendo a poche centinaia di chilometri da noi e che non possiamo ignorare. Ci stiamo mobilitando per garantire il nostro supporto alle popolazioni colpite dalla guerra attraverso la raccolta di farmaci coordinata dalla Funzione Associata Protezione Civile Orvietano e siamo in contatto con la Prefettura di Terni per gestire gli arrivi dei profughi. Alcune persone stanno già arrivando per ricongiungersi con loro familiari che vivono anche nella nostra città - ha spiegato ai ragazzi - ho raccolto personalmente la storia di un ragazzo che ha fatto migliaia di chilometri nella notte per andare a riprendere moglie e figli che dormivano in un bunker sotto le bombe per riportarli in salvo. Ed è solo uno dei tanti racconti di sofferenza che stiamo ascoltando in questi giorni».
 

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