Terni. Morto dopo il crollo della gru cinque condanne in Appello

Terni. Morto dopo il crollo della gru cinque condanne in Appello
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 17:36

TRIBUNALE

Cinque condanne e una sola assoluzione per il crollo della gru in piazza Dalmazia nel quale perse la vita Pierino Maraga, 99 anni, il cui appartamento fu semidistrutto. Il processo d'appello ribalta la sentenza di primo grado. Individua la causa del crollo nella non corretta realizzazione della piattaforma di cemento dove fu posizionata la gru che il 30 luglio 2014 crollò sui palazzi di piazza Dalmazia e via Buonarroti con l'effetto di un devastante terremoto. Condannati a otto mesi di reclusione per il crollo colposo della gru Giuseppe Flamini, titolare dell'impresa che stava effettuando i lavori di ristrutturazione di un palazzo, Piero e Samuel Viva, titolari dell'impresa specializzata nel montaggio della gru, Amilcare Pliatsidis, coordinatore della sicurezza e Giuseppe Rinaldi, il capocantiere.

Rinaldi fu l'unico ad essere condannato in primo grado a un anno di reclusione, pena ora ridotta dai giudici d'appello che hanno assolto tutti gli imputati dal reato omicidio colposo.

Assolto con formula piena dai giudici d'appello solo Emiliano Biancifiori, amministratore della ditta Gruppo B. srl, proprietaria della gru. Contro la sentenza di primo grado, che tre anni fa si chiuse con una condanna e cinque assoluzioni con formula piena, partì un doppio appello. Il primo da parte dei legali dell'unico condannato, il secondo da parte della procura generale, che appellò la sentenza nei confronti di tutte le persone coinvolte nel processo. L'appello, di fronte al collegio composto da Micheli, Fornaci e Panariello, si è concentrato sulla richiesta del procuratore generale, Claudio Cicchella, del rinnovo parziale del dibattimento. Al centro delle udienze la perizia svolta all'epoca dai periti Boeri e Napoleoni per conto del tribunale, che individuava come causa principale del cedimento della gru il fatto che la piattaforma in cemento su cui era stata allestita non aveva le caratteristiche di resistenza e solidità tali da rappresentare un basamento idoneo. Ieri in aula il procuratore generale ha concluso per la condanna di tutti gli imputati, ascrivendo ad ognuno un segmento della responsabilità nel crollo della gru. La sentenza è arrivata nel pomeriggio di ieri e ha stabilito cinque condanne e la sola assoluzione di Emiliano Biancifiori, difeso dall'avvocato Attilio Biancifiori.

A difendere Giuseppe Flamini e Giuseppe Rinaldi l'avvocato Alessandro Ricci, il legale di Piero e Samuel Viva è Arnaldo Sebastiani e di Amilcare Pliatsidis è Giuseppe Sforza. Scontato il ricorso in Cassazione contro la sentenza, le cui motivazioni arriveranno entro novanta giorni. Nel frattempo, l'impresa titolare del cantiere ha affrontato i risarcimenti diretti alle tante famiglie che, a causa del crollo della gru, hanno riportato danni materiali ai propri appartamenti. Erano rimaste fuori solo un paio di posizioni di persone che si erano costituite parte civile alle quali il giudice di primo grado aveva riconosciuto una provvisionale di 3mila euro. In appello è rimasta solo una parte civile alla quale i danni, come stabilito in appello, saranno liquidati in separata sede.

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