Mirko Gori, a Terni l'ultima sfida mondiale di kickboxing prima di lasciare il ring

Mirko Gori, a Terni l'ultima sfida mondiale di kickboxing prima di lasciare il ring
di Lorenzo Pulcioni
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Martedì 20 Febbraio 2024, 10:39

KICKBOXING

TERNI Al PalaTerni il mondiale professionisti Xfc di kickboxing nella specialità K-1. Cinque mesi dopo il mondiale di scherma paralimpica, il nuovo palazzetto ternano torna ad ospitare un grande evento sportivo. Appuntamento sabato 9 marzo per un evento che si annuncia altamente spettacolare. Sotto l'organizzazione dell'Asd Fight Club Spoleto e grazie al contributo di Fondazione Carit e Regione Umbria, lo spoletino Mirko Gori (49 anni) difenderà il titolo mondiale dal tentativo dello sfidante brasiliano Marcelo Silva.
L'incontro clou sarà preceduto sin dalla mattina da esibizioni tramite il coinvolgimento di scuole e palestre del territorio con la partecipazione di atleti e maestri ternani tra i quali Cristian Quetti, Riccardo Cresta, Mirko Cecchetti e Maurizio Sardonini. Dalle 18 l'atmosfera comincerà a scaldarsi con i due match professionistici: Daniele Valente contro Karym Ilyas e a seguire Camilla Borghi contro Monica Castracane. In programma anche l'esibizione hip hop di Alice Fernandez e poi l'evento clou tra Gori e Silva.

Il tutto in un ring allestito al massimo della spettacolarità tra luci all'americana, coreografie e macchina del fumo. Nel palmares di Mirko Gori ci sono due titoli europei, un titolo intercontinentale e cinque titoli mondiali conquistati in cinque federazioni diverse. Nella sua lunga carriera ha già difeso il titolo mondiale anche in Slovenia e Croazia. Istruttore di kickboxing in tre palestre tra Spoleto, Cascia e Norcia, lavora come assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria al carcere spoletino e il match con cui difenderà la cintura iridata a Terni sarà il suo ultimo da professionista.
«La kickboxing per me rappresenta la vita - dice il campione spoletino - lottare per un mondiale e chiudere la carriera a Terni, nella mia regione, è un sogno. Dopo mi dedicherò totalmente all'attività di istruttore. E' uno sport dove conta il talento, ma soprattutto il lavoro, la continuità e l'impegno. Da piccolo ero un ragazzino piuttosto irrequieto. Per questo motivo mi portarono in palestra ed è così che ho scoperto karate e pugilato. Già a quei tempi vedevo i film di Bruce Lee e Van Damme, ma in Umbria la kickboxing non era molto praticata. Solo quando mi sono arruolato nella polizia penitenziaria a 19 anni ho iniziato a praticarla». Scoprendo la disciplina che in un certo senso unisce le due precedenti, tramite l'utilizzo di calci e pugni (nella specialità K-1 è previsto anche l'uso delle ginocchia), Gori trova una vera e propria ragione di vita: «E' uno sport che possono fare tutti, le donne ne trovano giovamento come autodifesa, i bambini irrequieti un modo per canalizzare la loro energia. Ho avuto diversi ragazzi che avevano subito episodi di bullismo e che conoscendo questa disciplina sono cresciuti e si sono formati». Tra Cascia, Norcia e Spoleto sono un centinaio i giovani allievi di Gori che vivranno accanto a lui, da protagonisti, la grande giornata del 9 marzo al PalaTerni: «Un doveroso ringraziamento alla Fondazione Carit e alla Regione che hanno reso possibile questo evento - conclude Gori invitando tutti al palazzetto - un grazie speciale anche ad Andrea De Melis, Samuele Di Giuli e Simone Bibi per il loro fondamentale contributo organizzativo».

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