Perugia, bimbi picchiati e umiliati alla scuola materna: condannata la maestra

Perugia, bimbi picchiati e umiliati alla scuola materna: condannata la maestra
di Enzo Beretta
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Martedì 13 Febbraio 2024, 07:00

Condannata a due anni di carcere con la sospensione condizionale della pena la maestra della scuola materna comunale di Colle Umberto accusata di maltrattamenti nei confronti di bambini tra i tre e i cinque anni. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Perugia. Il giudice Emma Avella ha riconosciuto una provvisionale risarcitoria di duemila euro alle quattro famiglie che si sono costituite parte civile. I fatti risalgono al periodo 2019-2020. «Sono stati mesi difficili per i bambini che hanno vissuto situazioni particolari e dolorose ma per fortuna il lockdown ha messo fine a questa esperienza», racconta una delle mamme presenti alla lettura del dispositivo della sentenza.  


L’imputata, 53enne di Gualdo Tadino, viene ritenuta responsabile di aver «maltrattato» i piccoli che le venivano affidati. Nelle carte del pm si raccontano schiaffi, tirate di capelli e bimbi «lasciati incustoditi o privi di attenzioni» dall’insegnante che «utilizzava i tappi per le orecchie all’interno della classe». Stando a quanto si legge nel capo d’imputazione della Procura, che nei confronti dell’insegnante aveva sollecitato una condanna a 18 mesi di reclusione, in alcune occasioni certi bambini venivano istigati a «picchiare coloro che ponevano in essere comportamenti, a suo modo di vedere, sbagliati». Il pm Gianpaolo Mocetti racconta di un «regime di vita umiliante e degradante» all’interno della scuola, «contrario alle esigenze di cura, istruzione e custodia cui la stessa era tenuta».   

   
«Mio figlio non è tornato a casa dicendomi che era successo qualcosa ma aveva atteggiamenti di paura e di chiusura - racconta un’altra mamma - aveva paura ad andare a scuola e non capivo come mai.

Poi ci siamo confrontate con più mamme e sono venuti fuori diversi atteggiamenti, così abbiamo capito che il quadro era un pochino più complesso e che i segnali dei bambini erano reali, ognuno a modo suo e in base all’età si esprimeva in maniera differente».   


Durante le indagini i carabinieri hanno piazzato le telecamere nell’asilo. Alcune frasi gridate ai piccoli sono finite sulla scrivania del giudice. Parole dure, come «ti tiro due giarde» oppure «ti appiccico con uno schiaffo alla pianta». Ma anche «io non ho paura di te, non ho paura di nessuno, siete bassi così», «se butti la roba per terra te la faccio raccogliere con la lingua». Di un bambino ha scritto su un foglio «Omissis è un somaro», un altro è stato minacciato: «Ti faccio mordere dal cane fuori», ad altri ancora diceva che «arriva l’uomo nero e anche il lupo, inoltre li avverte che chiama i carabinieri». Ha anche bestemmiato in classe. Le parti civili sono state assistite dagli avvocati Andrea Castori e Michele Titoli, l’imputata è stata difesa dagli avvocati Gennaro e Claudio Esibizione.  

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