Terni, la storia di Leo: «Io tetraplegico non esisto per il sistema informatico. Impossibile vaccinare il mio caregiver»

Terni, la storia di Leo: «Io tetraplegico non esisto per il sistema informatico. Impossibile vaccinare il mio caregiver»
di Aurora Provantini
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Lunedì 12 Aprile 2021, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 21:36

“Con lo stop alle vaccinazioni di insegnanti e personale scolastico, arrivato direttamente dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Francesco Figliuolo, per dare la priorità agli over 80 e ai fragili, ci si aspettava che i problemi relativi alle prenotazioni per le persone con disabilità venissero risolti. Invece molti di noi non sono ancora riusciti ad accedere al portale della Regione Umbria” . Leonardo Sguigna, il giocatore dell’Elettrocarbonium calcio che alla vigilia dei suoi diciott’anni, in seguito ad un tuffo in mare, finisce sulla sedia a rotelle, sbotta: “Sono stato tra i primi ad accendere i riflettori su una categoria di cittadini che, secondo me, doveva essere inserita nella campagna vaccinale anti Covid-19. C’è voluto del tempo prima che si desse priorità alle persone con gravi disabilità. Al momento dei via alle prenotazioni per i fragili, però, ci si è resi conto che i beneficiari della 104 (articolo 3 comma 3) con certificazioni precedenti al 2010 non erano state caricate e non comparivano tra coloro che potevano essere vaccinate. Ci siamo battuti anche perché fosse risolto quel problema banale quanto grave”. Leo Sguigna, 53 anni, venne chiamato per essere vaccinato il 16 marzo, in anticipo rispetto al via per i fragili, perché “C’era una dose disponibile nel distretto sanitario di Narni Scalo”. Tutto fila liscio fino a quando Leo non si cimenta nella difficile “arrampicata” per ottenere un appuntamento per il suo caregiver. “Sono io, tetraplegico, con tanto di esenzione dai farmaci con il codice C02 – dichiara incredulo – mi conoscono tutti tranne il portale della Regione. Ma come è possibile?”. Nonostante la Regione Umbria abbia dichiarato, nei giorni scorsi, che tutte le criticità relative alle prenotazioni per i fragili, aperte il 31 marzo, erano state risolte, Leo resta un fantasma e non riesce a registrare le persone che si prendono cura di lui. Ci prova almeno venti volte al giorno, chiama Umbria Digitale, poi la Regione e infine il numero verde (394 volte in tre giorni). “Ho già ricevuto la seconda dose del siero Pfitzer Biontech, il 6 aprile scorso, eppure il portale continua a rispondermi che l’assistito inserito, cioè io, non rientra nell’ attuale campagna di vaccinazione attiva”. “Abbiamo una chat dove ci confrontiamo sulle problematiche che incontriamo ogni giorno rispetto a questa pandemia – spiega Leo – e ho appreso che altri disabili non sono riesciti a prenotarsi. Ecco, ritengo che sia vergognoso doverci battere ogni volta per rendere superabili gli ostacoli che ci vengono messi gratuitamente sul nostro cammino”.

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