La città di Deruta recupera una rarità del suo artista simbolo

Il Centro culturale "Sant'Anna" e l'associazione Coro "Girolamo Diruta" hanno acquistato "Il Transilvano", prezioso trattato musicale del frate francescano nato nella città della ceramica nel 1545. Scovato su web tra i tesori di un prestigioso antiquario americano.

Il maestro Carlo Segoloni con la copia del Transilvano custodita nel Conservatorio di Firenze
di Fabio Nucci
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Domenica 29 Ottobre 2023, 15:00

PERUGIA - Fatte le dovute proporzioni, è un po’ come se la Gioconda tornasse a Firenze. Deruta, infatti, si appresta a ritrovare l’opera più importante del suo artista simbolo: Il Transilvano di Girolamo Diruta. Pubblicato per la prima volta nel 1593 il trattato tornerà in Umbria entro l’anno grazie al Centro culturale “Sant’Anna” e all’associazione Coro “Girolamo Diruta” che l’hanno acquistato da un antiquario americano.

Dietro questa operazione c’è la curiosità e la passione del musicista e collezionista perugino, Luca Moretti, che ha scovato tale esemplare navigando online. Una scoperta condivisa con l’amico Carlo Segoloni, anch’egli musicista e direttore di coro, che da tempo cercava tale opera. «Avevo chiesto espressamente a Luca di avvisarmi se lo avesse trovato e così è stato», racconta Segoloni che a proposito del Transilvano spiega: «É un importante trattato, diviso in due parti, il primo che si conosca, che spiega come suonare gli organi e gli altri strumenti a tastiera del periodo (denominati “a penna”, cioè clavicembali). È un documento unico perché è il primo che fa una distinzione anche nel modo di suonare, dell’uso diverso del tocco e quindi delle dita nell’utilizzo dei due strumenti. Contiene inoltre una vera e propria antologia di brani per organo (Canzoni, Toccate, Ricercari) dei principali autori del periodo». L’esemplare che entro dicembre tornerà in Umbria è la quarta edizione, quella del 1625 che segue le precedenti del 1597 e 1612. «L’acquisto è avvenuto da un prestigioso antiquario di New York, Lubrano Music Antiquarium – aggiunge Segoloni – e arriverà a Deruta, dove speriamo il Transilvano possa essere custodito, a pagamento ultimato, entro dicembre. In Italia, la stessa edizione è presente a Roma, Firenze e Venezia ma oltre al pregio dell’opera e al senso del suo ritorno a Deruta, il volume è estremamente importante perché si tratta di un “ex libris” di Theofilus Muffat ma probabilmente appartenuto al padre George che è il più importante organista tedesco dell’era prebachiana».

Per sostenere tale operazione, per ora a carico delle due benemerite associazioni, è stato anche chiesto il sostegno delle istituzioni locali dalle quali sono attesi segnali.

Intanto, il Centro culturale “Sant’Anna” e il Coro “Girolamo Diruta” stanno organizzando varie iniziative per promuovere il ritorno del Transilvano e la sua valorizzazione. La prima sarà sabato 11 novembre con un doppio appuntamento: alle 18, nella biblioteca del liceo artistico “Alpinolo Magnini”, l’incontro con Renato Meucci, direttore scientifico dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, che parlerà dell’importanza del trattato nella storia della musica; alle 21, nella chiesa di San Francesco, il concerto della pianista Angela Hewitt che eseguirà le variazioni Goldberg di Bach. Per finanziare l’acquisto del Transilvano l’artista canadese si esibirà rinunciando al cachet.

LA STORIA DI GIROLAMO DIRUTA

Girolamo Diruta apparteneva all'Ordine dei frati minori è nato a Deruta nel 1545. Al suo nome di famiglia, Venturi, ha sempre preferito il luogo da cui proveniva, Diruta appunto, come era chiamato nel ‘500. É stato un frate francescano entrato molto giovane nel convento di Deruta dove ha appreso i primi rudimenti musicali. Nel 1569 si hanno riscontri della sua presenza nel convento francescano di Correggio, Reggio Emilia, dove ha cantato messa e dove è rimasto attivo per almeno una decina di anni. Questo è stato il periodo di contatto e di studio col più grande organista del periodo, Claudio Merulo da Correggio, e con i maestri Costanzo Porta e Gioseffo Zarlino per le teorie dell’armonia, il contrappunto e la composizione. Nel 1580 è nominato organista a Gubbio dove è rimasto per almeno cinque anni. In seguito è stato organista della basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia e del Duomo di Chioggia.

Nel 1593 ha pubblicato la prima parte del Transilvano con le successive edizioni del 1597, 1612 e 1625.  Il suo ritorno in Umbria è datato 1604: fino al 1610 è stato organista a Gubbio ma in questo periodo la sua presenza è costante anche a Deruta, sua città natale. Nel 1610 ha pubblicato la seconda parte del Transilvano con altra edizione nel 1622. Nel 1613 il Capitolo dei Padri francescani gli ha conferito il titolo di Magister Musicae. É morto nel 1624.

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