Il regista perugino Tommaso Minniti
porta il "non caso" Moro nelle scuole

la locandina del docu-film Non è un caso, Moro
di Fabio Nucci
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Sabato 19 Novembre 2022, 17:47

PERUGIA - Uscito online nel maggio 2021, in piena emergenza Covid, il film “Non è un caso, Moro” del regista e attore perugino Tommaso Minniti riparte dalle scuole. Un ciclo di incontri, iniziati lunedì all’Itet “Capitini” di Perugia e proseguiti poi al Liceo scientifico "Alessi" e al Liceo economico-sociale "Pieralli" di Perugia, ha portato la pellicola all’attenzione dei giovani con due matinée loro riservate all'auditorium Figc di Prepo.

Perché i ragazzi? «Magari in futuro arriverò anche alle piccole sale cinematografiche – spiega Minniti – ma per ora sono interessato ad alimentare questa onda dal basso che sostenga un film che è prima di tutto un punto storico, non ideologico o politico, con un grande margine di umanità».

Con gli studenti del Politecnico “Capitini”, ad esempio, Minniti ha ripercorso la genesi del film che è basato sull’inchiesta del giornalista Paolo Cucchiarelli (pubblicata in due libri) ma con un evidente lato emotivo sostenuto dalle musiche di Johannes Bickler. «Aldo Moro era la pietra d’inciampo di un tempo che doveva cambiare passo», ha detto agli studenti il regista e attore, nato a Perugia, ma di stanza a Milano, al Piccolo teatro Strehler. «Il film inizia e finisce con dei ragazzi protagonisti e a voi mi rivolgo affinché il senso di verità e curiosità di cui è permeato possa rappresentare un punto saldo nella vita». Per questo Minniti è stato ospitato nelle tre scuole di secondo grado cittadine ai cui studenti il regista ha raccontato la vicenda di Aldo Moro, eternamente sospesa tra inchieste ufficiali, segreti di Stato e verità non dette.

Una sorta di briefing per consentire ai ragazzi di godere appieno della pellicola che è stata editata in una versione cinematografica in due tempi di un'ora ciascuna. E i ragazzi, venerdì 18 e sabato 19 mattina, hanno risposto con interesse agli interrogativi posti da Minniti che nel film presta la sua voce proprio al presidente Moro. «Se vi accontentate della verità raccontata ufficialmente, siete una botte di ferro. Se invece non vi accontentate, questo docu-film fa al caso vostro», aveva detto loro il regista. «Il mio è un documento onesto che tratta dell’affaire Moro, senza mai considerarlo “un caso”. Una vicenda letta tra le pieghe meno note del dopoguerra italiano e le aspettative di verità che finalmente possono essere soddisfatte per le nuove generazioni».  

Venerdì sera a Perugia, in un gramito teatro Franco Bicini c'è stata anche la première cittadina accolta con calore e stupore dal pubblico, composto anche da tanti amici di Tommaso Minniti, a partire da Alberto Romizi, attore, sceneggiatore e scenografo umbro che nel film interpreta Steven Pieczenik, il controverso anglo-polacco residente in America, all'epoca considerato uno dei massimi esperti in tema di sequestri.

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